Impatti climatici, arriva il fondo per i danni causati dai disastri ambientali
Secondo Brandon Wu, direttore delle politiche e delle campagne di ActionAid USA e osservatore della società civile alle riunioni del Comitato transitorio per le perdite e i danni, “questo è un passo imperfetto ma importante per colmare l’enorme lacuna al sostegno di cui necessitano le comunità dei Paesi in via di sviluppo per riprendersi dall’impatto climatico. Il Fondo per le perdite e i danni ha alcuni difetti profondi, dovuti al fatto che i Paesi sviluppati danno la priorità ai propri programmi rispetto alle esigenze delle comunità colpite nei Paesi poveri”.
“La lotta – prosegue Wu – continuerà oltre la COP28, in quanto le specifiche del Fondo devono essere attuate in modo che sia effettivamente responsabile nei confronti delle comunità, e i Paesi ricchi devono pagare per riparare ciò che hanno causato. Inoltre, le condizioni accettate dalla Banca Mondiale per ospitare il Fondo dimostrano che la Banca non è un’istituzione adatta allo scopo. Tuttavia, ora che la Banca Mondiale è diventata l’ospite concordato – nonostante le stridenti obiezioni della società civile – deve dimostrare rapidamente di essere in grado di soddisfare queste condizioni, molte delle quali potrebbero richiedere significativi cambiamenti di policy all’interno della sua cospicua burocrazia. Vigileremo con molta attenzione per assicurare che le riforme necessarie avvengano rapidamente. In caso contrario, il Fondo deve essere trasferito immediatamente fuori dalla Banca Mondiale“.