Un Pnrr in continuo divenire: già quattro richieste di modifica

Le scadenze del Pnrr sonodiventate 621. E noi ne dobbiamo centrare ancora 390 ovvero circa il 63% per avere tutti i fondi

Un Pnrr in continuo divenire: già quattro richieste di modifica

Un report di Openpolis ci informa che lo scorso 18 novembre il Consiglio europeo ha dato il via libera a un’ulteriore richiesta di modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) presentata dal governo italiano.

Revisione che è passata inosservata agli occhi dell’opinione pubblica. “Anche perché sia le istituzioni europee (complici le trattative per il rinnovo della commissione) sia il governo italiano hanno tenuto un bassissimo profilo sul punto”. E anche perché il governo ci tiene ad assicurare che tutto procede regolarmente e che l’Italia è uno dei Paesi più avanti nell’attuazione del proprio Pnrr.

Governo in panne sul Pnrr: da qui le richieste di modifica

Ma, osserva Openpolis, la necessità di rimettere mano al Pnrr è un ulteriore indicatore delle difficoltà che il nostro Paese sta incontrando nell’attuazione del piano.

Alla faccia di quanto sono andati predicando Raffaele Fitto, nelle vesti di ministro con delega al Pnrr, e la premier Giorgia Meloni. In totale sono quattro le richieste di modifica del Pnrr presentate dal governo. Unico paese in Europa.

Altro indicatore delle difficoltà del governo è la mancanza di dati riguardanti la spesa sostenuta per i singoli progetti, che Openpolis denuncia da tempo. L’ennesima modifica del Pnrr si sarebbe resa necessaria per agevolare il più possibile il conseguimento degli obiettivi.

La nuova modifica italiana ha riguardato nel complesso 27 misure. I milestone e i target oggetto di modifica sono stati in totale 45.

In 28 casi la motivazione della modifica è stata individuata nelle circostanze oggettive che avrebbero reso impossibile raggiungere gli adempimenti inizialmente previsti.

Per 10 scadenze invece si è trattato della correzione di errori materiali che, secondo le valutazioni di Bruxelles, non influiscono sull’attuazione delle misure interessate.

Infine per 7 scadenze la modifica è stata giustificata con l’individuazione di alternative migliori per il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Nella maggior parte dei casi, però, verifica Openpolis, le modifiche non hanno comportato una revisione delle tempistiche quanto dei contenuti previsti dalle varie misure e scadenze. “L’impressione comunque è che la tendenza generale sia quella di cercare di rendere più semplice il raggiungimento dei vari traguardi e obiettivi, allentando i vincoli previsti rispetto alla precedente versione del piano”.

Le modifiche chieste dal governo nel dettaglio

Nel caso delle modifiche dovute a circostanze oggettive, entro il giugno del 2024 si prevedeva che almeno il 70% delle autorità di sistema portuale fossero dotate di sistemi standard per gli operatori portuali. Nella nuova versione della scadenza viene specificato che un’autorità si considera dotata “se almeno un porto di tale autorità è stato dotato di sistemi Pcs”.

Sempre entro giugno 2024 si prevedeva che fossero implementati semplificazioni amministrative e sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette. Nella versione rivista, il riferimento alle semplificazioni amministrative è stato omesso.

Con riferimento alle scadenze modificate in virtù di alternative migliori, entro giugno 2024 si prevedeva l’assunzione da parte dell’Agenzia delle entrate di 4.113 unità di personale. Nella versione originaria della scadenza si faceva esplicito riferimento al fatto che le assunzioni dovessero essere con contratto a tempo indeterminato (a cui poteva aggiungersi una quota di tirocini). Nella nuova versione il riferimento alla tipologia di contratto non è presente.

Entro marzo del 2024 poi si prevedeva l’aggiudicazione dei contratti per la costruzione di strutture sportive e palestre scolastiche. Nella versione originale della scadenza si prevedeva che tali strutture dovessero essere “annesse alle scuole”. Nella versione aggiornata invece si fa riferimento solamente a “strutture sportive e palestre per uso scolastico”.

Le scadenze sono aumentate, ne dobbiamo centrare ancora il 63%

La revisione del Pnrr infine ha portato anche all’aggiunta di nuove scadenze.Un primo adempimento è legato alla misura riguardante l’Hub del turismo digitale e prevede entro il giugno prossimo che almeno 35mila operatori turistici siano registrati all’hub.

Altre due scadenze invece sono fissate al giugno 2026. La prima prevede il completamento della misura riguardante la digitalizzazione dei parchi nazionali. La seconda invece riguarda il completamento di 3 interventi legati alla digitalizzazione della catena della logistica.

A seguito di tutte le modifiche le scadenze da conseguire in totale sono diventate 621, 93 in più rispetto alla versione originaria. Questo anche per l’aggiunta del capitolo riguardante il RepowerEu.

Considerando che l’Unione europea ha già autorizzato il pagamento delle prime 5 rate, i traguardi e gli obiettivi ancora da raggiungere per ottenere tutti i fondi destinati al nostro Paese sono attualmente 390 (circa il 63%).