Sembrano passate ere da quando Regione Lazio e Campidoglio se le davano di santa ragione sul tema dell’immondizia. Un continuo muro contro muro in cui, quotidianamente, i primi minacciavano il commissariamento della Capitale per inadempienza mentre i secondi tuonavano contro l’assenza del piano rifiuti. Già perché ieri sulla reciproca diatriba è stata messa una pietra tombale, in modo a dir poco inatteso, con la sindaca Virginia Raggi e il governatore Nicola Zingaretti che hanno sotterrato l’ascia di guerra arrivando a stringere lo storico accordo che metterà al riparo la città eterna da una possibile emergenza rifiuti che, altrimenti, sarebbe stata impossibile da evitare.
Un patto di ferro, frutto di un reciproco compromesso per il bene dei cittadini, che dopo sei anni dalla chiusura di Malagrotta comporterà l’inevitabile creazione di una nuova discarica di servizio che potrà sopperire alla chiusura anticipata, prevista per il prossimo 15 gennaio, dell’impianto di Colleferro. Ora la partita, com’è inevitabile che sia, si sposta sul luogo in cui sorgerà la nuova struttura destinata a contenere l’immondizia della Capitale nei prossimi anni. Voci di corridoio che si rincorrono da almeno una settimana mettono in pole position la zona Tragliatella, frazione formalmente del Comune di Roma ma posizionata all’estremo nord della città, ben fuori dal Grande Raccordo Anulare e a pochi chilometri dal Lago di Bracciano. Si tratta di un’area in cui già esiste una cava in disuso che farebbe al caso. Ma dal Campidoglio fanno sapere che non è stata ancora presa alcuna decisione e che la scelta verrà presa entro e non oltre il 31 dicembre.
IL NUOVO IMPIANTO. Com’è facile intuire, trovare l’intesa tra sindaco e governatore non è stato affatto facile. Le trattative andavano avanti da mesi ma solo negli ultimi due giorni, seppur sottotraccia, le distanze si sono ridotte sempre più. I compromessi sono stati tanti, da entrambe le parti, ma su un punto la giunta grillina non ha voluto sentir ragioni: quello della creazione di una discarica temporanea, in attesa dei 18-24 mesi che saranno necessari per costruire quella nuova e definitiva. Un punto su cui alla fine si è dovuto piegare il segretario dem Zingaretti che, infatti, sopperirà alla carenza impiantistica trovando un’alternativa tra i siti già esistenti nel Lazio oppure aumentando la conferenza nelle altre regioni.
Ma in questa nuova sinergia tra Campidoglio e Pisana, se quest’ultimo gestirà la fase di transizione, al primo spetta il reperimento di gran parte dei fondi per mettere in piedi la nuova discarica. Costruzione che, stando ai patti, spetterà ad Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma. Proprio per questo, nel maxi-emendamento di giunta alla delibera di bilancio capitolino, in discussione proprio in questi giorni in Assemblea Capitolina, è stata inserita una voce che assegna 100 milioni di euro “ai piani industriali delle partecipate” tra cui figura, ovviamente, l’azienda gestita dall’ad Stefano Zaghis.