Trombati e contenti. Soprattutto se, come nel caso dell’ex Iena, Dino Giarrusso, si possono azionare non uno ma ben due paracadute. Il primo è scattato dopo la mancata elezione in Parlamento alle ultime elezioni politiche del 4 marzo scorso nel collegio romano del Gianicolo dove è stato battuto dall’esponente radicale di +Europa, Riccardo Magi.
Il ripescaggio – L’atterraggio per Giarrusso è stato comunque morbido. Direttamente sulla poltrona dello staff della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi, candidata governatrice del Lazio sconfitta da Nicola Zingaretti (Pd) e pure da Stefano Parisi (FI). Non esattamente un’esperienza felicissima che si interruppe mentre divampavano, peraltro, le polemiche su una delle ultime inchieste realizzata proprio da Giarrusso per Le Iene. Quella sulle presunte violenze sessuali del regista Fausto Brizzi nei confronti di una serie di attrici. Un’inchiesta risoltasi, di recente, in una bolla di sapone dopo la richiesta di archiviazione nei confronti dello stesso Brizzi avanzata dalla Procura di Roma (“perché il fatto non sussiste”) che ha curato le indagini. E adesso? è scattato il secondo paracadute. Azionato stavolta dal sottosegretario M5S all’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che ha dato ieri il lieto annuncio via Facebook. “Dino (Giarrusso, ndr) dirigerà il nostro osservatorio sui concorsi nell’università e negli enti di ricerca”, ha rivelato il sottosegretario. Anche perché, ha spiegato ancora Fioramonti, “da quando sono entrato in servizio, meno di due mesi fa, ho ricevuto oltre trenta segnalazioni di concorsi sospetti. Chi meglio di una ex Iena per farlo”. L’obiettivo è chiaro: “In attesa che si riesca ad attivare presso il Miur un vero e proprio ufficio di Ombudsman, Difensore civico, che svolga questa attività in modo regolare e istituzionale (un obiettivo che ci proponiamo di realizzare a breve), Dino e il suo team saranno il punto di riferimento privilegiato per tutti coloro che volessero aiutarci a difendere e diffondere una cultura di trasparenza e meritocrazia nel mondo accademico italiano”.
Lo scontro – Un incarico che, di certo, ha fatto rumore. E che ha riacceso la vena polemica delle opposizioni. “Mi candido senza paracadute disse Giarrusso e dopo la mancata elezione al Parlamento oggi lo troviamo nella segreteria di un ministero. Il reddito di cittadinanza esiste già”, ironizza via Twitter la dem Alessia Morani. Mentre la collega Simona Malpezzi preannuncia un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro Marco Bussetti di chiarire sulla vicenda. Ma non è tutto. Non mancano i commenti al vetriolo neppure sul web. Dove, tra il popolo della rete, non tutti hanno gradito il “paracadute” offerto dal Movimento 5 Stelle al candidato bocciato dagli elettori. “Ah ma se arrivano Le Iene a difenderci dai concorsi universitari truccati siamo davvero più tranquilli! Vergognati!”. Lui, per ora, non fa una piega: “Vogliamo essere una sponda contro i ricatti”, assicura Giarrusso appena paracadutato sulla nuova poltrona.