Un Papa migrante contro il muro del Brennero: il 15 aprile incontrerà i profughi a Lesbo

Il Papa ha deciso: vuole andare a Lesbo, in Grecia, per incontrare i profughi in fuga dalle guerre. Padre Lombardi non smentisce... quindi conferma.

Papa Francesco andrà presto sull’isola greca di Lesbo, forse già venerdì 15 aprile, per portare la sua vicinanza e il suo sostegno ai profughi e ai migranti. Padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, ha precisato che è “un argomento di cui si sta parlando, ci sono contatti in corso. Non smentisco le voci ma al momento non posso dichiarare altro perché non ci sono decisioni, date né programmi definiti”. Fu proprio in un’isola, quella di Lampedusa, che il pontefice fece il suo primo viaggio, l’8 luglio del 2013. A ricevere il Papa su quell’isola greca divenuta negli ultimi mesi l’approdo obbligato per migliaia di profughi in fuga dal Medio Oriente impazzito di guerre e settarismi, ci sarà, oltre all’Arcivescovo di Atene Ieronimos II, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. Con loro, il presidente della Repubblica, Prokopis Pavlopoulos, e il primo ministro Alexis Tsipras.

LA CONNESSIONE
La cifra del viaggio papale, che può essere iscritta tra le “trasferte mensili” in luoghi della sofferenza che Papa Francesco ha deciso di realizzare una volta al mese durante l’Anno santo della Misericordia, è ovviamente connessa alla tragedia dei migranti che cercano di attraversare il Mare Nostrum per raggiungere l’Europa. La stessa Europa, che dopo anni a disquisire delle proprie radici cristiane, alza muri e reticolati per non farli passare, e li rimanda in Turchia pagando a Erdogan il prezzo dovuto per rassicurare la propria cattiva coscienza. Lo scorso 28 febbraio, alla fine dell’Angelus, Papa Francesco aveva rivolto le sue preghiere al “dramma dei profughi che fuggono da guerre e altre situazioni disumane” ricordando “In particolare, la Grecia e gli altri Paesi che sono in prima linea” e “stanno prestando a essi un generoso soccorso, che necessita della collaborazione di tutte le nazioni. Una risposta corale” aveva aggiunto il Successore di Pietro “può essere efficace e distribuire equamente i pesi. Per questo occorre puntare con decisione e senza riserve sui negoziati”. Insomma, il Papa stupisce ancora. Il Pontefice è una voce solitaria, rispetto al susseguirsi dei vertici europei, all’innalzarsi dei muri, al dispiegarsi degli eserciti alle frontiere.

NUOVI MURI
Proprio ieri è arrivata infatti un nuovo annuncio dell’Austria, che si dice pronta ad affrontare altri flussi di migranti diretti nel Paese con l’esercito: un centinaio di soldati è già stato inviato, numero che se fosse necessario potrebbe essere aumentato. A dichiararlo è stato il ministro della Difesa, Hans Peter Doskozil, citato dal giornale austriaco Kronen Zeitung. Il ministro nel fine settimana aveva annunciato “controlli massicci al Brennero, anche con i soldati”. Secondo Doskozil, il numero dei migranti al valico è “aumentato in modo spaventoso”. Una tensione che ha avuto un’anticipazione nella giornata di domenica, negli scontri – proprio al Brennero – tra no border e polizia austriaca.