Dalla Redazione
Giallo sulla tregua in Ucraina. Il sito della presidenza di Kiev ha infatti modificato il testo del comunicato riguardante il testo della telefonata tra Putin e Poroshenko sul cessate il fuoco. Nello specifico l’espressione “cessate il fuoco permanente” è stata sostituita da “regime di cessate il fuoco”. Di primo impatto può sembrare un’inezia ma, data la fragilità delle relazioni tra le parti in causa, potrebbe avere un impatto decisivo.
In ogni caso il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato che nella conversazione i due capi di stato “si sono accordati in gran parte sui passi che favorirebbero al più presto il cessate il fuoco tra i reparti militari ucraini e i miliziani a sud-est del Paese”. Anche se, ha sottolineato lo stesso Petrov “la Russia non può fisicamente mettersi d’accordo sul cessate il fuoco dato che non è parte del conflitto”.
Ma la tensione non si smorza. Poco dopo, infatti, il premier ucraino Iatseniuk avrebbe parlato nel consiglio dei ministri di un progetto muro per delimitare il confine con la Russia. Un paese che, per secondo lo stesso Iatseniuk, dovrebbe essere indicato come aggressore nella nuova dottrina di difesa ucraina.
Tra le condizioni indicate da Putin come necessarie per la pace ci sono il ritiro delle truppe ucraine dal sud-est, cessazione delle azioni militari dei ribelli, esclusione dell’uso dell’aviazione contro i civili, pieno e oggettivo controllo internazionale del cessate del fuoco e lo scambio di prigionieri