Ieri sul quotidiano Repubblica a firma di Giovanna Vitale è apparso un lungo sfogo del presidente della commissione Cultura ed Editoria Federico Mollicone che anticipa la strampalata idea del governo di un presunto Ministero della Verità per “certificare la veridicità delle notizie”.
Ieri Mollicone di FdI ha anticipato la strampalata idea del governo di un presunto Ministero della Verità per “certificare la veridicità delle notizie”
Leggendolo di primo acchito si potrebbe pensare che il deputato di Fratelli d’Italia voglia mettere un freno alle pericolose notizie che avvelenano i pozzi delle emergenze internazionali, dalla negazione antiscientifica del cambiamento climatico alla sfrenata propaganda bellica dei signori delle armi passando dai terrapiattisti in diversi campi che negano la realtà per rivendicare il diritto di inventarsene una inesistente. La confusione tra il diritto di avere opinioni e il diritto di inventarsi i fatti del resto è la base della crisi di credibilità dell’informazione spesso ridotta a mero ingranaggio di propaganda.
Mollicone però si riferisce ad altro. Dice il deputato meloniano che “non è possibile che solo per fare clickbaiting, ossia per monetizzare i contatti sui siti, si costruisca un titolo-gancio e si finisca per criminalizzare, se non ridicolizzare, le libere opinioni”. Mollicone dice di essere disturbato dalle opinioni e dalla “mistificazione” di “una classe dirigente che tutti denigrano” provocata dalla “deriva sensazionalistica imboccata dalla stampa”.
Il deputato di FdI non sopporta che si critichi la maternità cool della collega Mennuni o la sostituzione etnica del collega Lollobrigida. Certificare le opinioni è roba da MiniCulPop, il ministero della propaganda fascista. E chissà perché non siamo per nulla stupiti dall’ennesima brillante idea del governo.