Regalini da fine impero. Per carità, non sarà certo la prima e l’ultima volta. Ma fa un certo effetto vedere come l’Agenzia del Demanio, il cui vertice ormai ha un piede fuori dalla struttura, si sia inventata un procedura per la “verifica e ricognizione della brand reputation” e per la “realizzazione del nuovo logo aziendale”. Tutto cotto e mangiato in pochissimi giorni, visto che la determina a contrarre risale al 5 luglio scorso e l’aggiudicazione al successivo 26 luglio. Il vincitore, che si porta a casa 40 mila euro, è l’agenzia di comunicazione Made in Genesi, che fa capo alla società Genesi srl. È appena il caso di ricordare che il Demanio per adesso è ancora diretto dal renzianissimo Roberto Reggi, già sindaco di Piacenza nonché tra i primissimi sostenitori dell’ex premier Matteo Renzi. Lo stesso Reggi che, a quanto filtra da via XX Settembre, avrebbe già avuto l’avviso di sfratto (come tutti i super funzionari è sotto spoils system).
I passaggi – Curioso, circa l’iniziativa che riguarda il logo del Demanio, è anche il percorso della procedura. Lo stesso avviso di aggiudicazione ricorda che il 5 luglio, cioè il giorno stesso della determina a contrarre, sono stati invitati a presentare offerte cinque operatori economici: Brand Master Agency srl, Genesi srl, Mr & Associati Comunicazione, Pomilio Blumm srl e Segni di Segni srl. Entro il termine ultimo indicato per la ricezione, fissato il 18 luglio 2018, è però pervenuta solo la proposta di Genesi. Che così si è aggiudicata la procedura con l’offerta economica più vantaggiosa. Certo, qualcuno potrà anche chiedersi cosa ci faccia il Demanio con un nuovo logo. O come un nuovo brand, peraltro da delineare con urgenza, possa mettere il turbo a un ente che non è proprio tra i più conosciuti della poliedrica pubblica amministrazione nostrana. Ma tant’è. Di sicuro l’iniziativa non è la sola a essere stata presentata “in articulo mortis”.
Il resto del menù – Proprio ieri, per dire, è stata pubblicata una gara da 640 mila euro con la quale il Demanio cerca la sottoscrizione di un accordo quadro “per la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato”. Il tutto senza dimenticare che la medesima Agenzia, poco prima delle elezioni politiche di quest’anno, aveva lanciato la bellezza di 28 procedure selettive per assumere 88 persone. Ciascuna di queste procedure è stata pubblicata il 15 febbraio, con scadenza prevista per il 28 dello stesso mese: insomma, 13 giorni. Ma è chiaro che questo è un periodo di grande fibrillazione per gli enti che si occupano di mattone di Stato. Oggi, salvo sorprese, dovrebbero essere rinnovati i vertici di Invimit, la società del Tesoro che si occupa di fondi immobiliari. L’attuale Ad, Elisabetta Spitz, sta provando a ottenere una conferma, almeno nel ruolo di presidente della società. Anche se questa ipotesi, secondo alcuni ragionamenti, sarebbe un po’ troppo “ingombrante” per un nuovo Ad. La parola, adesso, è al dicastero guidato da Giovanni Tria.