Il Reddito di cittadinanza è realtà. “Ora avanti tutta con salario minimo e taglio del cuneo fiscale”. Parola del deputato 5S, Sebastiano Cubeddu.
Si prevedeva l’apocalisse. Invece ai Caf e agli uffici postali è filato tutto liscio senza resse…
“In questi mesi ne abbiamo sentite di tutti i colori sul Reddito di cittadinanza. Qualcuno ha addirittura ipotizzato raccolte firme per bloccarlo. Poi una volta compreso che sarebbe comunque partito, sono scattati gli allarmismi su possibili resse agli uffici, già anticipate nelle settimane precedenti da fantomatiche notizie di code ai Caf. Al contrario, come abbiamo potuto vedere anche nel giorno dell’esordio del Reddito, tutto prosegue senza intoppi e finalmente possiamo lasciarci tutte le inutili chiacchiere alle spalle e cominciare a pensare a milioni di italiani rimasti invisibili per anni per colpa di una politica troppo concentrata a tutelare i privilegi di pochi.”
Poste ha parlato di flusso “costante e ordinato” e di 44mila domande raccolte s già alle 14. Un debutto positivo?
“Più che positivo. Il 6 marzo è una giornata storica perché ha segnato il primo passo concreto per la realizzazione di una battaglia che il M5S porta avanti sin dalla sua nascita. Gli uffici e i dipendenti, sia di Poste Italiane che dei Caf, hanno gestito con grande professionalità le richieste arrivate e tutto si è svolto in maniera regolare. C’è tempo fino al 31 marzo per presentare le domande e siamo sicuri che anche nei prossimi giorni la procedura andrà avanti senza intoppi nell’interesse dei cittadini che hanno i requisiti per accedere ai benefici”.
Ora resta la scommessa del lavoro. Per il presidente dell’Inps in pectore Tripodi il rientro degli scoraggiati nel mercato del lavoro può spingere il Pil e aprire uno spazio fiscale di 12 miliardi. Condivide?
“È quello che abbiamo sempre detto. Sono contento che ora anche l’Inps abbia certificato la bontà della nostra misura. Il reddito di cittadinanza è una rivoluzione per il mondo del lavoro che in questi anni era stato devastato dalle politiche di austerità avallate da governi di destra e di sinistra. Ma soprattutto è una misura strutturale che segue quella che è la nostra visione di Paese: con il decreto Dignità abbiamo fermato la precarizzazione del lavoro e le delocalizzazioni, ora con il reddito di cittadinanza andiamo a sostenere gli italiani più in difficoltà con una vera redistribuzione della ricchezza che permetterà a tutti i cittadini di tornare a essere parte attiva della società. Un cambiamento che porterà vantaggi anche alla nostra economia, sostenendo la domanda interna e generando una crescita del Pil. Abbiamo dato un primo taglio ai costi del lavoro, abbattendo del 32% le tariffe Inail per le aziende italiane e presto arriveranno anche il salario minimo orario e il taglio del cuneo fiscale, misure che i cittadini e le imprese attendono da anni”.
Resta il nodo dei navigatore le tensioni con le Regioni…
“Il dialogo con le Regioni rimane aperto e positivo. Il ministro Di Maio ha precisato che l’assunzione di 6mila navigator servirà per dare supporto ai centri per l’impiego nel breve periodo. Le competenze delle Regioni su questo verranno rispettate. La selezione a livello centrale dei navigator garantirà maggiore velocità, ma poi si procederà con i concorsi regionali per aumentare l’organico stabile dei Centri per l’Impiego”.
Che tempi ci vorranno perché la riforma – compresi i centro per l’impiego – vada a regime?
“Potenziare i centri per l’impiego è prioritario per realizzare il reddito di cittadinanza. Abbiamo stanziato un miliardo perché siano pronti e in grado sin da subito di incrociare al meglio offerta e domanda di lavoro. Ci sarà una fase iniziale di assestamento ma questo è un grande lavoro di squadra che vede impegnati molti attori, tra cui il Governo, le Regioni, l’Inps, i Caf e i centri per l’impiego. E tutti stanno lavorando per un obiettivo comune. Siamo convinti che tutto procederà per il meglio e, finalmente, milioni di italiani potranno riconquistare il sorriso e la dignità che gli erano stati negati in questi anni”.