E adesso che farà Marcello Foa? I Cinque Stelle lo hanno messo di fronte a un bivio: o lascia la presidenza di RaiCom o rischia che il già incrinato rapporto di fiducia con il principale azionista della maggioranza che lo ha sostenuto nella complicata scalata alla presidenza di Rai Spa si rompa definitivamente. Insomma, sulla doppia poltrona del numero uno di Viale Mazzini, i grillini alzano la posta. Il messaggio, recapitato dai commissari M5S della Vigilanza ai colleghi della Lega, a quanto risulta a La Notizia, è chiaro: se Foa non molla la presidenza di RaiCom, potrebbe traballare anche quella di Rai Spa.
La deadline è fissata a dopo le Europee. Al 28 maggio, quando la commissione di Vigilanza tornerà a riunirsi. Per allora, sarà stato sentito in audizione l’amministratore delegato di Viale Mazzini, Fabrizio Salini. E l’organismo parlamentare di controllo sul servizio pubblico, avrà acquisito tutti gli elementi utili per decidere e votare la risoluzione del Pd – presentata sulla scia del caso sollevato per primi dai Cinque Stelle – per sfrattare Foa da RaiCom. Durante la seduta di ieri, il vice presidente M5S della Vigilanza, Primo Di Nicola, ha ribadito la posizione del Movimento: “La doppia presidenza è una criticità ed è inopportuna alla luce degli articoli 22 e 26 dello Statuto Rai. Petanto, avendo tante cose da fare in Rai, per evitare di impantanare ulteriormente i lavori della Vigilanza, io invito il presidente Foa a rimuovere questo ostacolo, che non serve e non aggiunge nulla al lavoro che lui può fare in Rai”.
Ma è quello che è successo a margine della seduta pubblica che dà la misura di come la posizione dei grillini sia ormai inamovibile. Chi ha avuto modo di parlarci a microfoni spenti, racconta di un Di Nicola “sempre più esterefatto” dal comportamento di Foa. “Ha ignorato ogni richiamo al conflitto d’interessi tra il ruolo di controllore, come presidente della Rai, e di controllato, in veste di presidente di RaiCom – è stato il ragionamento del vice presidente della Vigilanza riferito a La Notizia -. Non si è fermato neppure di fronte al rischio che assegnare a RaiCom la gestione di un pezzo di servizio pubblico (il canale in inglese, ndr) possa configurare una violazione della convenzione con conseguente danno erariale”.
Ma non è tutto. “L’ostinata difesa della doppia presidenza da parte di Foa ha creato fibrillazioni nella maggioranza, determinando persino una singolare convergenza di interessi tra Cinque Stelle e Pd – è stato lo sfogo di Di Nicola con i commissari leghisti della Vigilanza -. Se non lascerà la presidenza di RaiCom, costringendoci ad un atto di forza, noi andremo fino in fondo. E a quel punto, anche il rapporto di fiducia che gli abbiamo accordato sostenendo la sua nomina alla presidenza di Rai Spa rischia seriamente di essere messo in discussione”. Insomma, se non è un ultimatum poco ci manca. Perché se entro il 28 maggio Foa non avrà rassegnato le dimissioni da RaiCom, il Movimento Cinque Stelle potrebbe presentare una propria risoluzione per rimuoverlo dalla presidenza della consociata di Viale Mazzini. E stavolta neppure i leghisti sembrano disposti ad alzare le barricate per difenderlo.