Dalla Redazione
Non che ci fossero grandi dubbi, ma ora è arrivata anche l’ammissione della presenza di soldati russi tra le fila degli indipendentisti ucraini. Il premier dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Aleksandr Zakharenko, ha spiegato che ci sono tra i 3 e i 4 mila volontari russi (militari in pensione e altri in servizio) a combattere con la milizia indipendentista locale. Mentre il confine varcato dai russi resta una delle più grosse micce accese che rischia di far saltare il banco. I soldati russi che combattono in Ucraina orientale sono 4-5 mila secondo quanto riportato da una fonte del governo di Londra sentita dalla Cnn. L’intervento armato di Mosca oltre il confine andrebbe ben oltre le stime fatte dalla Nato che parlava al massimo di mille uomini. Al contempo il Cremlino continua a negare un proprio coinvolgimento diretto. E qualcosa allora non torna. Delle due una. Ci sono poi le immagini della cattura di dieci paracadutisti russi da parte dei soldati ucraini, che fanno sorgere più di qualche dubbio sulle dichiarazioni ufficiali provenienti dal governo russo. Oggi intanto scambio di prigionieri tra filorussi e ucraini con i dieci paracadutisti di Mosca catturati una settimana fa dai militari di Kiev che sono rientrati in Russia in cambio di 63 prigionieri ucraini detenuti da Mosca. Oltre a far crescere la possibilità di nuove sanzioni da parte dell’Europa che entro la settimana dovrebbe proporre le sanzioni nei confronti della Russia. Non si esclude un’accelerazione se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente. Una sorta di ultimatum alla Russia. Ribadito e rinvigorito anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.