C’è movimento in Ue con oltre 130 europarlamentari che chiedono a gran voce l’approvazione di una tassa sugli ultra-ricchi. A lanciare il progetto sono stati l’europarlamentare francese Aurore Lalucq dei Socialisti e Democratici e dall’economista Gabriel Zucman, esperto di evasione fiscale e tassazione dei redditi elevati.
Ue, oltre 130 europarlamentari chiedono la tassa sugli ultra-ricchi
Sono più di 130 gli eurodeputati che hanno firmato una petizione per chiedere al Parlamento europeo di introdurre una tassa sui beni degli “ultra-ricchi” su scala internazionale in modo tale da incrementare e sostenere la “transazione ecologica e sociale”. La porposta è stata lanciata dall’europarlamentare francese Aurore Lalucq dei Socialisti e Democratici e dall’economista Gabriel Zucman, promotori della campagna, in un articolo pubblicato in data 14 marzo su Le Monde. “Quello che siamo riusciti a ottenere per le multinazionali, dobbiamo farlo ora per i ricchi”, hanno scritto.
Nel corso del 2023, dovrebbe entrare in vigore l’accordo di riferimento per una tassa globale minima del 15% sulle imprese multinazionali. “La nostra proposta è semplice: introdurre un’imposta progressiva sulla ricchezza degli ultra-ricchi su scala internazionale per ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale“, hanno sottolineato l’eurodeputata e l’economista, esperto di evasione fiscale e tassazione dei redditi elevati.
La mobilitazione che parte dalla Francia per ridurre le disuguaglianze
L’idea di Lalucq e Zucman consiste nell’introduzione di un’imposta dell’1,5% su patrimoni di almeno 50 milioni di euro ma hanno precisato che la quota definitiva dell’imposta dovrà essere stabilita “collettivamente e democraticamente”.
Nel lanciare la loro proposta, l’eurodeputata e l’economista hanno sollecitato l’Ocse e le Nazioni Unite a dare vita a una serie di negoziati sulla tassa e hanno spronato l’Unione europea a intervenire. Intanto, nell’articolo apparso su Le Monde, hanno ricordato che nel 2018 Elon Musk, che all’epoca era il secondo uomo più ricco del mondo, “non ha pagato un centesimo di tasse federali” e che in Francia “le 370 famiglie più ricche sono effettivamente tassate solo del 2 o 3% circa”.
A seguito dell’apertura della petizione, il documento è stato firmato da più di un centinaio di eurodeputati verdi e di sinistra, da alcuni economisti e da Ong internazionali come Oxfam.