“Non possiamo dimenticare che l’emergenza sanitaria ha messo l’Unione europea di fronte alla più grave crisi economica della sua storia. La risposta che stiamo dando e che daremo definirà inevitabilmente il futuro dell’Unione europea”. E’ ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo al convegno “State of the Union” edizione 2020. “Le prime risposte sono andate nella giusta direzione – ha detto ancora l’esponente del governo -: la rimozione dei vincoli europei all’azione degli Stati membri in materia sia dI indebitamento, sia di aiuto di Stato alle imprese. Il pacchetto di emergenza con il nuovo strumento Sure per il finanziamento dei sussidi di disoccupazione e della sanità, il rafforzamento dei prestiti della Bei ed è urgente definire nuove misure. E’ necessario fare un salto di qualità, definendo una risposta strutturale da parte dell’Unione”.
“La risposta – ha aggiunto Di Maio – non può che essere un grande piano per la ricostruzione, un vero ricovery plan che dovrà ridefinire il valore aggiunto dell’Europa nella vita e nei bisogni dei suoi cittadini. Il nuovo fondo dovrà essere in grado di finanziarsi sul mercato, raccogliendo le risorse necessarie per il rilancio dell’economia europea. Bisogna agire adesso, farlo subito. La risposta economica dell’Unione europea alla crisi deve aiutarci a riflettere sul carattere incompleto della nostra unione economica e monetaria. Il nostro obiettivo condiviso, parlando di stato dell’Unione, è di giungere a un Europa forte, determinata e coesa, che abbia sempre ben saldi i valori alla base della sua identità”.
“Questa Unione forte e vicina ai suoi cittadini – ha detto ancora il ministro degli Esteri – deve valere anche come bussola rispetto alla situazione geopolitica globale, con particolare riferimento alle relazioni con Stati Uniti e Cina. Per essere realmente più forte è necessario realizzare una reale unità di azione dell’Unione europea, affinché parli sempre di più con una voce sola. La forza dell’Unione è data dai 27 Stati membri che la compongono. Così, compatta, l’Unione Europea potrà interloquire con le altre potenze mondiali e rappresentare quel fattore di stabilità e sicurezza a livello geopolitico globale. Solidarietà e cooperazione sono i due pilastri su cui deve basarsi non solo la nostra risposta alla pandemia ma il progetto concreto di un futuro sostenibile ed equo per l’Europa ed i suoi cittadini”.
“La ricerca del vaccino e la sua accessibilità – ha detto ancora Di Maio a proposito dell’epidemia di Coronavirus – sono elementi essenziali. Ricordo che l’Italia è stato il primo Paese a promuovere apertamente la costituzione di un’alleanza internazionale per la ricerca, l’accesso e l’equa distribuzione del vaccino. Ho avanzato la prima proposta alla riunione dei ministri degli esteri del G7 del 25 marzo scorso, promuovendola poi con i vertici delle Nazioni unite e dell’organizzazione mondiale della sanità. Alla nostra voce si è unita quella di tanti altri partner europei, fino al lancio, pochi giorni fa, il 4 maggio, della pledging conference per la risposta globale al Coronavirus, con Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Norvegia e Arabia Saudita. Il nostro Paese contribuirà con 140 milioni DI euro alla piattaforma globale per la ricerca, lo sviluppo e l’equa distribuzione del vaccino e degli altri trattamenti terapeutici e diagnostici contro il Coronavirus, nonché per il rafforzamento dei sistemi sanitari e dell’immunizzazione globale”.