Dopo giorni di indiscrezioni, il presidente americano Donald Trump ha confermato, spiazzando tutti, di aver già avuto un colloquio con il suo omologo russo, Vladimir Putin, per riallacciare le relazioni diplomatiche in vista dei negoziati di pace per l’Ucraina. Tuttavia, non è chiaro quanti siano stati i contatti tra i due leader: parlando al New York Post, il tycoon, alla domanda diretta se quella fosse stata la prima conversazione con lo zar, ha risposto in modo sibillino che “è meglio non rivelare” questo dettaglio.
Quanto al contenuto del colloquio, Trump si è limitato a riferire che Putin “vuole vedere la gente smettere di morire” e che, per riuscirci, sarebbe disposto a chiudere la guerra in Ucraina.
Ucraina, Trump sente Putin e prende in contropiede Zelensky che risponde sconsolato: “Così Washington si arrende a Mosca”
Come prevedibile, questo dialogo diretto tra i due leader ha generato non poche tensioni nell’amministrazione ucraina, che si sente tagliata fuori dalle trattative di pace. Per questo motivo, Volodymyr Zelensky si è detto pronto a partecipare a colloqui in qualsiasi formato, purché vi siano garanzie che “America e Europa non ci abbandoneranno”.
Una richiesta legittima e comprensibile da parte del leader di Kiev, che non vuole ripetere l’esperienza di negoziati falliti in passato. “Un conflitto congelato porterà a ulteriori aggressioni. Chi passerà alla storia come vincitore? Nessuno. Sarà una sconfitta assoluta per tutti, sia per noi, cosa fondamentale, sia per Trump”, ha dichiarato Zelensky alla britannica ITV, nel tentativo di solleticare l’ego del tycoon affinché non abbandoni la causa ucraina.
Aria tesa a Kiev
Che a Kiev il clima sia teso lo si comprende anche dalle parole del consigliere speciale della presidenza ucraina, Mikhailo Podolyak, rilasciate a Repubblica. Commentando le dichiarazioni del presidente americano, il politico ha cercato di sminuire la portata delle trattative tra Trump e Putin, affermando che “per ora non c’è alcun piano concreto di pace, solo una proposta americana per preparare una road map”.
Poi ha avvertito Washington e Mosca: “L’Ucraina non accetterà ultimatum dalla Russia”, aggiungendo che, se le condizioni resteranno invariate, il suo Paese “continuerà a combattere come fa da tre anni”. Del resto, conclude il fedelissimo di Zelensky, lo zar russo “non è pronto per un vero negoziato, in cui dovrebbe considerare le posizioni dell’Ucraina e dell’Europa. Non è pronto a un tavolo basato sul diritto internazionale. La sua formula si fonda sugli ultimatum, e questo è inaccettabile”.