“Non ci sono segnali sul terreno che la Russia stia riducendo le truppe ai confini dell’Ucraina”. È quanto ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg commentando la notizia di un parziale ritiro delle forze russe dal confine dell’Ucraina (leggi l’articolo). Allo stesso tempo, il capo dell’Alleanza atlantica ha sottolineato che “ci sono segnali da Mosca che la diplomazia deve continuare e questo è materia per un cauto ottimismo”.
Stoltenberg: “Nessun segnale che la Russia stia riducendo le truppe ai confini dell’Ucraina”
“I segnali che arrivano da Mosca sono di disponibilità a impegnarsi negli sforzi diplomatici – ha aggiunto Stoltenberg -, e questa è una ragione per un maggiore ottimismo. Ma seguiremo da vicino anche gli aggiornamenti sul campo per vedere se ci sarà un impatto”. “Dovremmo assistere a un sostanziale ritiro delle truppe e degli equipaggiamenti russi per una vera e propria de-escalation” militare di Mosca, ha insistito Stoltenberg, sottolineando che de-escalation significa “ritiro significativo e duraturo di forze, truppe e, non ultimo, equipaggiamento pesante”. “È troppo presto per dire se stiamo vedendo qualcosa a terra, ma stiamo seguendo molto da vicino quello che stanno facendo” ha aggiunto il segretario generale della Nato.
“Abbiamo una regola: non credete a quello che sentite, credete a quello che vedete”, ha detto, invece, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, commentando alla Bbc i movimento russi al confine con l’Ucraina. “Quando vedremo un ritiro, crederemo in una de-escalation”, ha aggiunto.
L’ufficio stampa del distretto militare meridionale russo, secondo quanto riporta l’agenzia Tass, ha reso noto che mezzi e uomini hanno iniziato a lasciare la Crimea per tornare alle loro basi, una volta terminate le operazioni previste. I battaglioni tattici, viene riferito dalle stesse fonti della Difesa russa, hanno iniziato a caricare le armi sui treni che le porteranno nelle basi permanenti in Dagestan e Ossezia del Nord. Le esercitazioni in Crimea hanno coinvolto oggi anche la Flotta del Mar Nero, che ha svolto manovre per rispondere a un ipotetico attacco di una marina nemica.