Ucraina-Russia, i negoziati proseguono a distanza tra i due paesi coinvolti direttamente nel conflitto. Mentre il resto del Mondo si riunisce per discutere sulle sanzioni e su come poter rispondere all’avanzata russa che non si arresta.
Ucraina-Russia, i negoziati proseguono a distanza
I negoziati tra Russia e Ucraina continuano a distanza in videoconferenza. Lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca in un incontro con i giornalisti. “I negoziati tra la delegazione russa e quella ucraina sulla bozza di trattato per risolvere la situazione in Ucraina, la sua neutralità e le garanzie di sicurezza stanno attualmente continuano in videoconferenza. Vengono discussi gli aspetti militari, politici e umanitari“. Solo un giorno fa, il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov aveva dichiarato come i negoziati tar i due paesi fossero “difficili”.
Intanto, nella giornata del 24 marzo, sono stati 140 i Paesi che hanno votato a favore della risoluzione dell’Onu sull’Ucraina, 5 i contrari (Russia, Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea) e 38 gli astenuti, compresa la Cina: si chiede “l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili”.
Zelensky invita tutto il mondo a scendere in piazza
Mentre la maggior parte dei capi di governo dell’Occidente e della NATO si riuniscono per discutere, il conflitto prosegue a un mese di distanza dall’invasione della Russia. L’Ucraina ha chiesto all’Occidente di inviare «armi offensive» come «mezzo di deterrenza» e il presidente Volodymyr Zelensky ha fatto un appello a tutto il mondo affinché possa scendere in piazza a un mese dallo scoppio del conflitto.
Dall’altra parte, Biden ha chiesto all’Europa di andare avanti con le sanzioni sull’energia ma qualche paese europeo rallenta come la Germania che vuole «chiudere la dipendenza dalla Russia nel lungo periodo, ma farlo da un giorno all’altro significa per tutta l’Europa cadere in recessione», ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ursula Von der Leyen ha invitato a «cominciare ad acquistare gas insieme, come europei».