Vladimir Putin, secondo quanto riferiscono a Reuters quattro fonti russe, sarebbe pronto a fermare la guerra in Ucraina con un cessate il fuoco negoziato che riconosca “le attuali linee del campo di battaglia”.
Putin, hanno riferito a Reuters diverse fonti, avrebbe espresso “frustrazione” a un piccolo gruppo di consiglieri
Tre delle fonti citate Reuters, che hanno familiarità con le discussioni nell’entourage di Putin, hanno affermato che il presidente russo ha espresso “frustrazione” a un piccolo gruppo di consiglieri per quelli che considera tentativi sostenuti dall’Occidente di ostacolare i negoziati e la decisione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di escludere i colloqui.
“Putin può combattere per tutto il tempo necessario, ma è anche pronto per un cessate il fuoco, per congelare la guerra”, ha detto una fonte russa di alto livello che ha lavorato con il leader russo ed è a conoscenza delle conversazioni ad alto livello al Cremlino. La fonte, come le altre citate da Reuters, ha parlato a condizione di anonimato data la delicatezza della questione.
Peskov ha ribadito che il Cremlino è aperto al dialogo per raggiungere i suoi obiettivi
L’agenzia di stampa inglese afferma di aver parlato con un totale di cinque persone che lavorano o hanno lavorato con Putin a livello senior nel mondo politico e imprenditoriale. La quinta fonte non ha commentato il congelamento della guerra sull’attuale fronte. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in risposta a una richiesta di commento, ha affermato che il capo del Cremlino ha ripetutamente chiarito che la Russia è aperta al dialogo per raggiungere i suoi obiettivi, affermando che la Russia non vuole “una guerra eterna”. I ministeri degli Esteri e della Difesa dell’Ucraina non hanno risposto alle richieste di commenti da parte di Kiev.
Il presidente russo incontrerà oggi Lukashenko
Putin si trova in Bielorussia per una visita di due giorni, dove oggi ha in agenda colloqui con Alexander Lukashenko. L’omologo bielorusso ha accolto ieri sera il capo dello Stato russo all’aeroporto, dove i due leader hanno avuto una “breve conversazione”, ha riferito il Cremlino. Lukashenko ha detto che saranno discusse “in primo luogo le questioni di sicurezza” e anche “questioni economiche insieme ai nostri colleghi dei governi”.
Ieri il presidente bielorusso ha nominato un nuovo capo di Stato maggiore, una mossa che secondo diversi analisti intende dimostrare al Cremlino la massima fedeltà alla linea sulla guerra in Ucraina: il generale Pavel Muraveyka è noto per aver minacciato pubblicamente i Paesi confinanti membri della Nato, Polonia e Lituania. Lo scorso autunno Muraveyka ha affermato che la Bielorussia avrebbe potuto occupare il cosiddetto Suwalki Gap – un tratto di terra scarsamente popolato che si estende per circa 100 chilometri lungo il confine polacco-lituano.
La Russia potrebbe tentare di usare il Suwalki Gap per tagliare Estonia, Lettonia, Lituania dalla Polonia e quindi dagli altri Paesi Nato
Il Suwalki Gap separa la Bielorussia da Kaliningrad, exclave russa pesantemente militarizzata sul Mar Baltico. Analisti militari occidentali hanno ipotizzato che la Russia possa tentare di usare il Suwalki Gap per tagliare i tre Stati baltici – Estonia, Lettonia, Lituania – dalla Polonia e quindi dagli altri Paesi Nato.