Ormai da 31 mesi proseguono gli attacchi russi e i contrattacchi ucraini. Una guerra che sembra impossibile da fermare, anche se Vladimir Putin continua a lanciare segnali ambigui, dichiarando di essere disposto a intavolare negoziati con Kiev, sempre che l’Ucraina lo richieda: “Siamo pronti. Non abbiamo mai rifiutato”, ha affermato lo zar durante il forum economico di Vladivostok.
Il leader russo ha poi aggiunto che i colloqui “devono basarsi sulle conclusioni dei negoziati che hanno avuto luogo nella primavera del 2022 a Istanbul” e che, secondo lui, Volodymyr Zelensky aveva accettato. Il punto, secondo il Cremlino, è che “raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti” è importante, ma “sarebbe preferibile farlo con mezzi pacifici. Tuttavia, vediamo che né Washington, né gli Stati europei, né l’Ucraina, da loro guidata, sono disposti a ricorrere a mezzi politici e diplomatici”. Questa tesi è stata seccamente smentita dal governo di Kiev, che ha dichiarato: “Non dobbiamo confondere i concetti di pace e di resa, perché è la resa dell’Ucraina che Putin vuole. È Putin che rivendica i nostri territori e li annette alla Russia. Abbiamo bisogno di pace, ma di una pace giusta, secondo il diritto internazionale, per la quale Putin non è pronto”.
Ucraina, Putin insiste: “pronti a negoziare ma Kiev e l’occidente non vogliono”. E Blair gli dà ragione chiedendo agli alleati di consentire l’uso delle armi in Russia
Così, mentre continuano le accuse reciproche per il mancato accordo di pace, in Ucraina e in Russia si continua a combattere. Uno scontro impari per il quale l’ex primo ministro britannico Tony Blair, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spronato l’Occidente a non abbandonare Zelensky: “Putin ha sbagliato i suoi calcoli. Ha pensato che l’Europa si sarebbe rivelata debole, che avrebbe rapidamente perso coraggio, che si sarebbe arresa. Invece, l’Europa è rimasta al fianco dell’Ucraina”.
E ancora: “Sostenere l’Ucraina è il solo modo per arrivare a un accordo” e se “ci tirassimo indietro oggi, finiremmo per pagare un prezzo incomparabilmente più alto domani”. Per questo, Blair ritiene che sarebbe giusto autorizzare Kiev a usare le armi fornite dall’Europa per colpire il territorio russo: “È giusto supportare qualsiasi soluzione, qualsiasi tattica che faccia sì che Putin non possa proseguire la sua politica aggressiva e sia invece indotto a venire a patti”.