Il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, ha dichiarato che Kiev non ha mai rifiutato, a certe condizioni, di negoziare con Mosca, condizioni che il presidente russo mai accetterà e quindi l’Ucraina è pronta a colloqui “con il futuro leader russo”, ma non con Vladimir Putin.
Il consigliere di Zelensky ha ribadito che l’Ucraina “non ha mai rifiutato di negoziare. La nostra posizione negoziale è nota e aperta”
“Importante: l’Ucraina – ha scritto Podolyak su twitter – non ha mai rifiutato di negoziare. La nostra posizione negoziale è nota e aperta. 1. Per prima cosa, la Russia ritira le truppe dall’Ucraina. 2. Dopo tutto il resto. Putin è pronto? Ovviamente no. Pertanto, siamo costruttivi nella nostra valutazione: parleremo con il prossimo leader della Russia”.
Podolyak replica su twitter dopo un articolo del Washington Post di sabato, secondo cui l’amministrazione Biden avrebbe incoraggiato privatamente il leader ucraino a segnalare un’apertura a negoziare con Mosca.
La Russia, ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass, “resta aperta” a negoziati con l’Ucraina ma “al momento non vede tale possibilità” perché Kiev ha sancito per legge il divieto di qualsiasi trattativa con Mosca.
Intanto il governo ucraino ha annunciato di aver ricevuto nuovi sistemi di difesa aerea occidentali. Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov ha reso noto che i nuovi sistemi di difesa aerea sono arrivati da Stati Uniti, Spagna e Norvegia.
“Guardate chi c’è! I sistemi di difesa aerea Nasams e Aspide sono arrivati in Ucraina! Queste armi rafforzeranno in modo significativo l’esercito ucraino e renderanno i nostri cieli più sicuri. Continueremo ad abbattere gli obiettivi nemici che ci attaccano. Grazie ai nostri partner: Norvegia, Spagna e Stati Uniti”, ha twittato Reznikov.
I nuovi sistemi di difesa aerea appena arrivati a Kiev, secondo il portavoce dell’Aeronautica ucraina Yuriy Ihnat, aiuteranno ad affrontare la nuova minaccia dei missili balistici iraniani acquistati dalla Russia. “Devono in qualche modo essere distrutti – ha detto -, probabilmente da dove vengono lanciati. Perché non abbiamo mezzi efficaci per combattere i missili balistici, ad eccezione della loro distruzione nella fase di lancio”.
Ihnat ha aggiunto che i missili iraniani hanno “una gittata di 3-700 chilometri, che in linea di principio non creerà nulla di nuovo per l’Ucraina. Penso che sia la leadership militare che i nostri partner stiano cercando modi efficaci per contrastare queste nuove minacce”.