Entro fine anno Kiev potrà contare sui primi caccia F-16 forniti da Danimarca e Paesi Bassi in base a un accordo raggiunto ieri dall’Ucraina. Saranno in tutto 42, 19 quelli danesi, e 70 i piloti ucraini che saranno addestrati in Olanda. Ma difficilmente saranno operativi prima del prossimo inverno.
Zelensky vola in Olanda e porta a casa 42 caccia F-16 ma prima di poterli vedere in volo sull’Ucraina ci vorranno mesi
Da una parte emerge con sempre più forza la consapevolezza che non saranno i successi sul campo – da soli – a determinare la fine della guerra in Ucraina. Lo ha espresso in questi giorni apertamente Andriy Yermak, uno dei più ascoltati consiglieri del presidente Zelensky, che in una lettera a Repubblica ha implicitamente ammesso la necessità di accelerare sul fronte dei negoziati. Un’apertura che rappresenta un cambiamento nella strategia di Kiev, anche se un’eventuale trattativa dovrebbe passare esclusivamente per i dieci punti elaborati nella “formula di pace” ucraina.
Ma è innegabile che le parole di Yermak aprono nuovi scenari, anche perché sono giunte pochi giorni dopo l’uscita – poi corretta – di Stian Jenssen, stretto collaboratore del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, secondo il quale Kiev potrebbe cedere alcuni territori a Mosca in cambio di un rapido ingresso nell’Alleanza Atlantica. Ipotesi rispedita subito al mittente dal governo ucraino e smentita immediatamente dai vertici stessi della Nato ma in ogni caso l’opzione Jenssen ha rotto comunque un tabù.
Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime dell’attacco russo su Chernihiv
Se, appunto, da una parte si parla con più insistenza di negoziati e anche Washington, forse delusa dai risultati non eccelsi della controffensiva, in queste ore è sembrata più possibilista sull’apertura di una contrattazione, dall’altra però la guerra non accenna a calare di intensità, anzi. A Chernihiv il bilancio del missile russo caduto sabato nel centro della città, ad un centinaio di chilometri a nord di Kiev, si è aggravato ulteriormente: sette morti, oltre 150 feriti e fra questi molti minori.
Sempre più spesso, inoltre, nelle ultime settimane è stato preso di mira anche l’ovest dell’Ucraina, quell’area che per lungo tempo sembrava quasi immune al conflitto. Allarmi aerei insistenti sono risuonati nel week-end a Rivne e Khmelnitsky ma la paura cresce in tutte le regioni occidentali. Sui due fronti più caldi, invece, si continua a morire senza che la situazione sul campo si modifichi più di tanto.
A sud, sulla direttrice che porta verso il Mar Nero e il Mare d’Azov, gli ucraini hanno ottenuto successi sul fiume Mokri Yaly ma l’obiettivo di raggiungere Melitopol, uno dei più grossi centri costieri, e di tagliare in due i territori occupati dai russi è ancora lontano e difficilmente raggiungibile. A nord-est, invece, nella regione di Kharkiv, è l’esercito del Cremlino in fase di contrattacco; Kupiansk, città nevralgica per il suo snodo ferroviario, sembrava ormai sul punto di cadere già una settimana fa ma le truppe ucraine stanno opponendo una strenua resistenza, nonostante la carenza di mezzi e la disparità di soldati.
Difficilmente i piloti ucraini saranno in grado, entro l’inverno, di pilotare i nuovi caccia
La situazione potrebbe mutare con l’arrivo dei nuovi F-16, più volte “promessi” ma ancora lontani dalle aree del conflitto. Gli Stati Uniti, in queste ore, hanno dato l’ok alla scelta di Danimarca e Olanda, che hanno ratificato l’invio di 42 velivoli in Ucraina. Zelensky ha ispezionato ieri i velivoli in una base dell’aeronautica militare ad Eindhoven, in Olanda, insieme al primo ministro dimissionario Mark Rutte e alla premier danese Mette Frederiksen (nella foto), ma sulle tempistiche c’è grande incertezza. E come ammesso dallo stato maggiore di Kiev, difficilmente i piloti ucraini saranno in grado, entro l’inverno, di pilotare i nuovi caccia. Servono lunghi collaudi e almeno sei mesi di addestramento. Se ne riparlerà probabilmente in primavera. L’ennesimo segnale che questa guerra, purtroppo, sarà ancora lunga.
Zelensky: “Una giornata potente e molto fruttuosa”
“Una giornata potente e molto fruttuosa. Ringrazio il premier Mark Rutte tutta la sua squadra e gli olandesi per la decisione sugli F-16 per l’Ucraina. I nostri guerrieri riceveranno 42 grandi aerei da combattimento”, ha commentato il presidente ucraio dopo l’annuncio di Olanda e Danimarca dell’invio di caccia F-16 a Kiev.
“Ringrazio la premier Mette Frederiksen e l’intero paese della Danimarca, così come tutti i danesi che hanno a cuore l’Ucraina, per la loro assistenza estremamente pratica. 19 caccia” ha aggiunto Zelensky ringraziando anche “il popolo americano, il presidente Joe Biden ed entrambe le parti del Congresso degli Stati Uniti per il loro incrollabile sostegno e i continui passi positivi per la coalizione dell’aviazione e per il beneficio della nostra comune libertà”.