Le Lettere

Ucraina, l’escalation polacca

Si dice che la Polonia voglia entrare in guerra a fianco dell’Ucraina. È fantasia o c’è del vero?
Arrigo Bondi
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Gentile lettore, pare più che un’ipotesi. Sia Putin sia il bielorusso Lukashenko hanno parlato di un piano della Polonia mirato ad annettere un pezzo di territorio ucraino. L’idea sarebbe che gli eserciti polacco e lituano entrino nelle regioni occidentali dell’Ucraina per aiutare Kiev, ormai fortemente a corto di uomini. Ma poi l’occupazione di una “mezza luna” formata dagli oblast di Leopoli e Ternopil, a maggioranza cattolica e in passato regioni polacche, diverrebbe permanente. Il piano è insidioso per Kiev: dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio, dice il proverbio. Ma questo sarebbe un problema del dopo. Nell’immediato come reagirebbe Mosca all’ingresso in guerra di due Paesi Nato, pur se con truppe mascherate da “volontari”? Putin non ha fornito indicazioni. Ha detto però che “ogni minaccia alla Bielorussia” (che si troverebbe a confinare con la “mezza luna” polacca) provocherebbe una risposta “con ogni mezzo disponibile”. Quindi anche l’atomica. I tempi: il presidente Duda dice: “C’è tempo fino a novembre. Se la controffensiva ucraina non darà risultati, dovremo riconsiderare tutto”. Ma l’America autorizzerebbe una tale mossa a rischio di escalation nucleare? Non si può escludere. Per Biden è vitale tenere in piedi la guerra fino al novembre 2024, quando si voterà per la Casa Bianca. Un crollo ucraino prima di allora indurrebbe gli americani a considerare Biden un perdente che ha gettato miliardi di dollari nella tazza del gabinetto. E allora per lui addio voti.

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