Gli anni passano, ma in Ucraina si continua a combattere, e le prospettive di una fine del conflitto appaiono ancora lontane. Se l’intento del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, era quello di provocare Vladimir Putin, dichiarando che lo zar “dovrebbe capire che è giunto il momento della fine della guerra in Ucraina perché ha perso”, si può dire che l’obiettivo sia stato pienamente raggiunto.
Poche ore dopo le parole del futuro inquilino della Casa Bianca, Mosca ha lanciato una nuova pesantissima campagna aerea su tutta l’ex repubblica sovietica, colpendo le infrastrutture energetiche nella regione di Chernihiv e lasciando 2.500 famiglie senza elettricità. Nel frattempo, le truppe del Cremlino sono tornate ad avanzare nel Donbass e, soprattutto, nella regione di Lugansk. Qui, secondo quanto dichiarato dal ministero della Difesa russo, le forze di Putin hanno conquistato il villaggio di Zhovte e si preparano a un’ulteriore avanzata in profondità nel territorio ucraino.
Si teme una pesante offensiva russa in Ucraina, l’allarme delle ambasciate occidentali
La sensazione è che Putin sia rimasto profondamente irritato dalle dichiarazioni di Trump. Dopo aver ribadito che la Russia “vincerà sicuramente”, il leader del Cremlino ha voluto mandare un segnale inequivocabile agli Stati Uniti. Questa reazione rabbiosa potrebbe essere solo l’inizio. Secondo gli esperti militari statunitensi ed europei, l’esercito russo starebbe pianificando una nuova e massiccia offensiva che tiene l’Occidente con il fiato sospeso. La gravità della situazione è sottolineata anche dall’avviso di sicurezza diramato dall’ambasciata italiana a Kiev, che raccomanda ai connazionali presenti nel Paese “la massima cautela” a causa dell’accresciuta minaccia di attacchi aerei russi.
“In caso di allarme aereo”, si legge nell’avviso, “si raccomanda di attenersi alle misure di mitigazione del rischio e di recarsi immediatamente al rifugio più vicino, seguendo le indicazioni delle autorità locali”. Di fronte alle manovre offensive di Putin, l’esercito di Volodymyr Zelensky – che ha ringraziato Trump per il suo sostegno alla causa ucraina – non è rimasto a guardare. Come riportato dal governatore della regione russa di Belgorod, Vjacheslav Gladkov, nelle ultime 24 ore l’Ucraina ha lanciato attacchi con 20 droni e colpi di artiglieria, 44 dei quali hanno colpito il territorio russo, causando il ferimento di tre civili.
La pace è ancora lontana
Questo botta e risposta allontana sempre più la fine delle ostilità, alimentando il consueto scaricabarile tra Kiev e Mosca sulle responsabilità del proseguimento della guerra. Per l’amministrazione Zelensky, la colpa ricade interamente sul Cremlino. Dall’entourage di Putin, invece, si sostiene il contrario: secondo il portavoce Dmitry Peskov, sarebbe “l’Ucraina a rifiutare ogni trattativa”, costringendo la Russia a proseguire con “l’operazione militare speciale” fino alla sua “fine vittoriosa”.
Per evitare un’ulteriore escalation, in Europa si torna a discutere della proposta del presidente francese Emmanuel Macron di inviare truppe occidentali in Ucraina. Tuttavia, il dibattito si presenta complesso e dall’esito incerto. Zelensky, forse per convincere i Paesi più riluttanti, tra cui Germania e Italia, si è dichiarato “aperto al possibile dispiegamento di truppe europee” nell’ex repubblica sovietica, sottolineando che la decisione dovrà essere volontaria e presa dai singoli Stati disposti a impegnarsi per una “pace giusta”.