Ucraina, i russi stanno bruciando i campi di grano mettendo a rischio non solo la disponibilità di scorte alimentari per gli ucraini ma anche per il mondo intero. Intanto, Kiev ha annunciato di voler procedere alla riapertura dei porti fluviali sul Danubio per consentire la ripresa delle esportazioni di cereali.
Ucraina, i russi stanno bruciando i campi di grano: “A fuoco la sicurezza alimentare del mondo”
Il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa, Serguy Bratchuk, secondo quanto riferito da The Guardian, ha denunciato le recenti azioni dell’esercito russo che sta “intenzionalmente” distruggendo i campi e i raccolti di grano nella regione di Kherson, in Ucraina meridionale. Le forze inviate da Mosca, inoltre, stanno anche impedendo lo spegnimento degli incendi che stanno distruggendo i campi mettendo a rischio non solo la disponibilità di cibo per i cittadini del posto ma per il mondo intero.
Bratchuck ha postato sul web alcune foto diffuse dalla polizia locale che ritraggono i campi devastati dalle fiamme, sottolineando: “A causa dei bombardamenti con proiettili incendiari, ogni giorno si verificano ampi righi nelle strisce protettive e nelle foreste in tutto il territorio della regione. Inoltre, le truppe russe non consentono alla gente del posto di spegnere gli incendi che distruggono granai e attrezzature”.
Nella parte orientale del Paese, i russi hanno raso al suolo circa 20 ettari di campi tra Zaporizhzhia e la regione di Dnipropetrovsk.
Commentando i brutali attacchi del Cremlino che mirano a “far morire di fame tutti gli ucraini” e non solo, il Ministero della Difesa di Kiev ha dichiarato che “non è solo il grano ucraino che va a fuoco, ma anche la sicurezza alimentare del mondo”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, intanto, ha convocato d’urgenza l’ambasciatore turco per avere delucidazioni in merito al permesso dato alla nave cargo russa Zhibek Zhola fermata dalle guardie doganali di Ankara. La nave, sospettata di trasportare grano trafugato agli ucraini, ha abbandonato il porto turco presso il quale aveva attraccato, nonostante le richieste di sequestro di Kiev.
Hangar di grano distrutti, la decisione di Kiev di riaprire i porti fluviali sul Danubio per riprendere l’export
Le prime segnalazioni relative al bombardamento russo dei campi e delle storte di grano sono pervenute dal comando operativo sud dell’esercito ucraino che ha segnalato la distruzione di hangar agricoli contenenti tonnellate di grano nella regione di Odessa mediante missili da crociera.
L’attacco russo ai campi e alle scorte di grano ucraino è stato attuato contestualmente alla decisione di Kiev di procedere al ripristino e all’ampliamento di alcuni dei suoi porti fluviali situati sul Danubio. Le strutture sono da tempo in disuso ma rappresentano l’unica possibilità valida da sfruttare per consentire il ripristino dell’esportazione del grano. Il Mar Nero, infatti, continua a essere stretto nella morsa della Russia. La decisione di ricorrere ai porti pluviali sul Danubio è stata rivelata a The Guardian dalla responsabile del dipartimento di politica agricola della regione di Odessa, AllaStoyanova. “Prendiamo l’esempio del porto sul fiume Reno. Non è stato usato affatto di recente. Quindi ora stiamo lavorando per ampliarlo, insieme ad altri porti fluviali, per aumentare la capacità. Oltre 160 navi stanno aspettando nel Mar Nero di entrare nel canale di Sulina, ma non possono perché la capacità di quel canale è di sole 5-6 navi al giorno”.