Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è recato a Kiev per visitare Irpin e ribadire il sostegno dell’Italia al presidente Volodymyr Zelensky.
Di Maio a Kiev incontra Zelensky: “L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina e lo status di Paese candidato all’Ue”
Nella giornata di giovedì 25 agosto, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è recato in visita in Ucraina. “Continueremo a dare la massima vicinanza al popolo e al governo ucraini. Lo faremo con le visite, ma dobbiamo farlo anche con i fatti: siamo stati tra i Paesi che hanno dato più aiuti alla resistenza ucraina, ma dobbiamo fare ancora di più”, ha detto il titolare della Farnesina dopo essersi recato a Irpin.
“Qui ad Irpin c’è una città distrutta, rasa al suolo, e in Italia c’è ancora chi nega i fatti che sono avvenuti ad opera delle truppe russe, ad opera di Putin. Gli ucraini non stanno difendendo solo la loro libertà, ma stanno difendendo la libertà di tutta l’Europa, stanno difendendo noi europei”, ha aggiunto. “Noi non potevamo che aiutare questo popolo e fornirgli tutto l’aiuto possibile per difendersi dall’invasore, che è la Russia”.
Di Maio, che a Kiev ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e anche il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, ha rivendicato la determinazione del Governo italiano di sostenere l’Ucraina, dichiarando: “Noi come governo italiano abbiano scelto di stare dalla parte del popolo ucraino e dalla parte di questo Stato sovrano, che ha tutto il diritto di difendere la sua sovranità e integrità. Nel difendere l’Europa non possiamo che incoraggiarli a continuare. Dobbiamo augurarci che si continui a sostenere l’Ucraina con tutte le forze possibili. Questo Paese è la frontiera dell’Europa e non sta difendendo solo sé stesso”.
Il titolare della Farnesina, che si è riconfermato uno strenuo sostenitore delle politiche di Draghi e si dimostra perfettamente allineato con la visione degli esteri dell’Ue e degli Usa, poi, si è espresso in merito al riconoscimento all’Ucraina dello status di Paese candidato europeo. A questo proposito, ha sostenuto che la candidatura di Kiev sia un “passo fondamentale di vicinanza e di incoraggiamento” al Paese assediato dai russi e ha precisato che la visita a Kiev del presiedente del Consiglio Mario Draghi lo scorso giugno è stata “determinante” in questa prospettiva.
I russi bombardano la stazione di Chaplyne nel Giorno dell’Indipendenza
Intanto, nel Giorno dell’Indipendenza in Ucraina, i russi hanno bombardato la stazione di Chaplyne, colpendo un treno militare e uccidendo oltre 200 soldati. La notizia è stata rivelata dal Ministero della Difesa di Mosca, citato da Interfax, che ha precisato che il raid è stato compiuto con un missile Iskander. L’attacco, che si è verificato nella regione di Dnipropetrovsk, ha così confermato e reso reali i timori del Governo e dei cittadini ucraini.
Intervenendo sul bombardamento alla stazione attraverso un videomessaggio diffuso nella serata di mercoledì 24 agosto, Zelensky ha dichiarato: “Chaplyne oggi è il nostro dolore – e ha continuato –. Ormai è notte e il nostro giorno più importante, il giorno dell’indipendenza, si sta concludendo, ma la nostra indipendenza non finisce e non finirà mai”.
Oltre ai più di 200 militari uccisi, sono rimaste ferite circa 50 persone.
Persiste, poi, la preoccupazione per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. Il presidente dell’agenzia atomica ucraina Energoaton, Petro Kotin, ha riferito al The Guardian che i russi vogliono scollegare il sito dalla rete elettrica ucraina 1 rischiando guasti catastrofici ai sistemi di raffreddamento.