Che la situazione in Ucraina stia sensibilmente peggiorando, con l’avanzata della Russia nella regione di Kharkiv propiziata dai ritardi nelle forniture militari a Kiev da parte dell’Occidente, è evidente a tutti. Lo ammette lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino, che ha dichiarato: “Il nemico sta ottenendo in questo momento successi tattici”, in particolare con la conquista di diversi insediamenti strategici nell’oblast di Kharkiv.
Sorprende che, proprio mentre i combattimenti nella regione continuano a ritmo forsennato, il governo di Volodymyr Zelensky abbia deciso di esonerare senza fornire alcuna motivazione il generale Yuriy Galushkin, comandante responsabile della linea del fronte a Kharkiv, sostituendolo con il generale di brigata Mykhailo Drapatyi. Questa mossa ha allarmato gli Stati Uniti di Joe Biden, che temono possa essere il preludio al tracollo del fronte difensivo.
L’Ucraina è sempre più in tilt
Sembra incredibile, eppure anche Vladimir Putin ha annunciato una rivoluzione nell’organigramma del Cremlino. Il presidente russo ha infatti licenziato Nikolai Patrushev dalla carica di segretario del Consiglio di Sicurezza russo “in connessione con la transizione ad un altro incarico”, per sostituirlo con Serghei Shoigu, che finora ha ricoperto l’incarico di ministro della Difesa. Forte dei suoi successi sul campo di battaglia, il Cremlino è tornato a mostrare i muscoli contro l’Occidente.
Il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, rispondendo ad Emmanuel Macron e agli altri leader che vorrebbero sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, ha affermato che “è un loro diritto” scegliere come agire e quindi “se vogliono essere sul campo di battaglia, saranno sul campo di battaglia”, ma in ogni caso “Mosca è pronta” a combattere contro tutti.