Dopo tre anni di guerra, in Ucraina si continua a combattere, e le speranze di pace sono riposte nel possibile dialogo tra Donald Trump e Vladimir Putin. Come accade da giorni, le parti continuano a inviare messaggi incoraggianti, anche se il Cremlino ha nuovamente ribadito di “essere tuttora in attesa di segnali ufficiali” dalla Casa Bianca.
Che la telefonata tra i due leader avverrà, presto o tardi, lo hanno capito anche all’interno dell’amministrazione ucraina di Volodymyr Zelensky, che fa sapere di non essere disposta ad accettare un accordo raggiunto senza coinvolgere il governo di Kiev. Un’eventualità tutt’altro che remota, che sta mettendo in apprensione il governo dell’ex repubblica sovietica.
Dopo i segnali apparentemente ignorati da Trump, ora l’amministrazione Zelensky critica apertamente la strategia del tycoon: “Il piano di pace da 100 giorni (annunciato dall’amministrazione Usa) che circola nei media non esiste nella realtà. Si tratta solo di tentativi di disinformazione spesso legittimati dai russi”, ha dichiarato il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak.
L’Ucraina è ai titoli di coda e ora l’amministrazione Zelensky teme che Trump si accordi con Putin, imponendo una “pace ingiusta”
In questa crisi apparentemente infinita, mentre le truppe dello zar avanzano nel Donbass e riconquistano villaggi nella regione russa di Kursk, tra cui l’ultimo liberato, Nikolayevo-Darino, a preoccupare Zelensky è la tenuta del suo esercito. Le forze ucraine sono fiaccate dalla mancanza di ricambi e dalle sempre più limitate forniture militari occidentali. A peggiorare ulteriormente la situazione per il governo di Kiev è stata la dichiarazione del segretario di Stato americano, Marco Rubio, che ha annunciato la sospensione per 90 giorni dei programmi di aiuti esteri.
Tuttavia, Zelensky ha rassicurato che tale misura non riguarderà l’Ucraina, sottolineando che “gli Stati Uniti non hanno interrotto gli aiuti militari”. Il presidente ucraino ha spiegato che il suo Paese fa affidamento sugli Usa per il 40% delle sue esigenze militari e ha aggiunto: “Gli aiuti militari non sono stati interrotti, grazie a Dio”.