È stata distrutta nella notte la diga di Nova Kakhovka, nella provincia ucraina di Kherson, controllata dai russi. Si tratta di un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea. Scambio d’accuse tra Kiev e Mosca sulla responsabilità dell’attacco.
Zelensky accusa Mosca: “La distruzione della diga di Kakhovka conferma per il mondo intero che devono essere espulsi da ogni angolo della terra ucraina”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza nazionale. “Terroristi russi – scrive su Telegram -. La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka conferma per il mondo intero che devono essere espulsi da ogni angolo della terra ucraina. A loro non dovrebbe essere lasciato un solo metro, perché lo usano per il terrore. È solo la vittoria dell’Ucraina che restituirà la sicurezza. E questa vittoria arriverà. I terroristi non potranno fermare l’Ucraina con acqua, missili o altro”. “Tutti i servizi funzionano”, assicura inoltre Zelensky.
Per il capo del governo russo della regione di Kherson, Andrey Alekseenko, la distruzione della diga è stata invece causata dai bombardamenti delle truppe ucraine. L’impianto, afferma il ministero delle Emergenze russo, è stato “parzialmente distrutto” a causa di bombardamenti ucraini e non c’è pericolo per la popolazione delle regione.
Kuleba: “Atroce crimine di guerra”
“La Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d’Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall’Ucraina” scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
“Sono sconvolto dall’attacco senza precedenti della diga Nova Kakhovka. La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra, e faremo in modo che la Russia e i suoi alleati ne paghino le conseguenze” ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. “Solleverò la questione a giugno al Consiglio Ue e proporrò maggiore assistenza alle aree allagate. Il mio pensiero va a tutte le famiglie in Ucraina colpite da questa catastrofe”, prosegue Michel.