Parte dal tema della guerra in Ucraina “L’Italia che conta”, l’evento del M5S che chiude il tour di Giuseppe Conte in Sardegna, dopo le tappe nel nord dell’Isola questa mattina, in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Le immagini di Kiev e dei territori in guerra proiettate sul video-wall scorrono e accompagnano l’arrivo del leader del Movimento, accolto tra gli applausi di oltre seicento persone al Teatro Doglio di Cagliari.
“Sono preoccupatissimo, non mi posso rassegnare a un’Italia e un’Europa trascinata in guerra”
“Come siamo arrivati a questo, come siamo arrivati sull’orlo del conflitto mondiale – esordisce Conte dopo le immagini dei bombardamenti in Ucraina -. Io sono preoccupatissimo, non mi posso rassegnare a un’Italia e un’Europa trascinata in guerra”. Conte insiste: “Ci hanno detto che la guerra era la strategia inevitabile, noi siamo stati dileggiati e hanno tentato di dividerci e di buttarci via dal sistema politico, ma abbiamo assunto da subito una posizione chiara e ci continuiamo a battere per dire no a più armi, no a questa escalation militare, no a questo conflitto dagli esiti imprevedibili”, tuona tra applausi e commenti del pubblico.
“Altre forze politiche esprimono un orientamento plurale, i nostri candidati sono concentrati su un’unica posizione”. Sul raid israeliano a Rafah: “Mi vergogno di essere rappresentato da un governo che davanti a questa pagina atroce della storia si gira dall’altra parte – dice puntando il dito contro la premier Giorgia Meloni, che nelle immagini appare su un mezzo militare – che non fa nulla e si astiene per tre volte davanti all’assemblea delle Nazioni Unite. Io non mi sento rappresentato da questo governo e mi vergogno”.
“La Sardegna esempio del disastro della sanità italiana”
“La Sardegna esempio del disastro della sanità italiana”: le immagini e le interviste a pazienti che attendono visite specialistiche da mesi introducono il tema durante l’evento elettorale di Conte a Cagliari. “Io ho toccato con mano anche in questa regione la difficoltà della sanità – ha detto ancora il leader M5S – , abbiamo parlato con tante persone, tante associazioni – sottolinea -. Qui abbiamo il vostro assessore Armando Bartolazzi, ora con Alessandra Todde avrete tanto da fare”, dice proprio mentre arriva in platea la presidente della Regione Sardegna. “Non possiamo permettere ulteriori tagli alla sanità. Giorgia Meloni, non possiamo più consentirti di continuare a investire nelle armi e invece togliere risorse alla sanità”.
“Le scelte devono ricadere sulle persone competenti, non possono valere tessere di partito”
Ma per Conte non si tratta solo di finanziamenti: “Le scelte devono ricadere sulle persone competenti, non possono valere tessere di partito, simpatie politiche, perché sennò la sanità diventerà una voragine e quanti soldi metteremo non serviranno a nulla, bisogna invertire la rotta”. E poi l’autonomia differenziata che “restituirà 20 regioni completamente squilibrate, qui non c’è nulla dell’indipendenza legittima a cui si ha diritto”, sostiene il leader pentastellato. E ancora dito puntato contro la premier per l’annunciata abolizione della contribuzione sud: “È stata introdotta dal governo Conte, fondamentale per cercare di riequilibrare le difficoltà degli imprenditori, ma poi ecco che prendi in giro la Sicilia e la Calabria, prendi quei fondi e li metti sul fantasmagorico progetto del ponte sullo Stretto”.