Davanti all’avanzata – lenta ma inesorabile – della Russia in Ucraina, l’Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri, Josep Borrell, insiste sulla necessità dei Paesi Ue di investire in armamenti. Come spiegato dal diplomatico al suo arrivo al Forum dell’industria della difesa Ue-Ucraina a Bruxelles, è giunta l’ora che le industrie della difesa degli Stati membri cooperino insieme per produrre più armi da inviare il prima possibile in Ucraina.
“Siamo più di 140 aziende provenienti da 25 Paesi diversi. Lo scopo è quello di mettere in relazione le capacità dell’industria ucraina con quelle dell’industria europea e di vedere quali sono le opportunità di utilizzare i finanziamenti europei per produrre di più e più velocemente, se possibile direttamente in Ucraina”, ha spiegato Borrell.
“È importante che la produzione possa essere effettuata in Ucraina da aziende ucraine, sostenute dall’Unione europea. In questo modo si risparmierebbero i costi di trasporto e si produrrebbe immediatamente dove è necessario” spiega l’Alto rappresentante convinto che non ci sia tempo da perdere.
Sull’Ucraina Borrell mette fretta ai leader europei
“Abbiamo i fondi del Fondo europeo per la pace e i fondi destinati a Kiev. Vediamo cosa possono fare insieme, come possiamo integrare le loro capacità, come possiamo aumentare le capacità dell’industria” dell’ex repubblica sovietica, “e questo è lo scopo” del vertice a Bruxelles. Che il tempo sia poco e sia necessario darsi da fare, lo lascia intendere lo stesso Borrell spiegando che “le difficoltà sono evidenti” perché “l’Ucraina è un Paese in guerra e la produzione non avviene in circostanze normali”.
“Ecco perché le industrie devono capire che, prima di tutto, c’è un’opportunità, ci sono dei rischi, ma ci sono anche dei fondi. Dobbiamo mettere insieme le tre cose per condividere le tecnologie”. Del resto, conclude, il Paese di Volodymyr Zelensky “dev’essere messo nelle condizioni di resistere” all’avanzata russa, in quanto “si tratta della loro esistenza ma anche della nostra”.
Borrell fa esultare Kuleba
Parole, quelle di Borrell, che hanno galvanizzato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, secondo cui “dobbiamo passare in Europa a una economia di guerra: la Russia non si fermerà, deve essere fermata, non bastano dichiarazioni politiche, servono capacità di fuoco superiore, siamo già in una corsa alle armi, che ci piaccia o no”.
“Ma aumentare la produzione bellica europea e ucraina è una scelta politica e serve una spinta: è cruciale abbandonare le gelosie nazionali e dar vita a uno spazio comune di difesa“, ha aggiunto.