In un attentato avvenuto oggi a Beirut sud è stato ucciso il numero due dell’ufficio politico di Hamas. Si tratta di Saleh al-Arouri. Secondo i media libanesi e conferme arrivate da fonti della sicurezza di Hezbollah, nell’attacco avvenuto vicino alla sede di Hamas, oltre ad al-Arouri, hanno perso la vita altre cinque persone.
Il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri, è rimasto ucciso in un attentato avvenuto a Beirut
La televisione di Hamas ha confermato l'”assassinio” da parte di Israele del vice capo del gruppo nella periferia meridionale della capitale libanese Beirut. È stato ucciso in un “vile attacco sionista”, ha detto Hamas sul suo canale ufficiale. “Gli omicidi portati avanti dall’occupante sionista – Ezzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas – contro i leader e i simboli del nostro popolo palestinese dentro e fuori la Palestina non riusciranno a spezzare la volontà e la fermezza del nostro popolo o a minare la sua continua resistenza”.
È stato ucciso in un “vile attacco sionista”
Secondo l’esponente dell’organizzazione palestinese la morte di Saleh al-Arouri a Beirut, in un presunto attacco israeliano, “dimostra ancora una volta il miserabile fallimento del nemico nel raggiungere uno qualsiasi dei suoi obiettivi nella Striscia di Gaza”.
Il premier libanese Mikati: “L’attacco punta a trascinare il Libano in una nuova fase della guerra”
Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha condannato l’attacco israeliano che ha portato all’uccisione del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri. L’attacco, si legge in una nota diffusa dal premier, “punta a trascinare il Libano in una nuova fase della guerra”.
“Mi congratulo con l’esercito israeliano, con lo Shin Bet (sicurezza interna), con il Mossad e con le forze di sicurezza per la eliminazione del dirigente di Hamas Saleh al-Arouri a Beirut” ha scritto su X l’ex ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Dani Danon, oggi un esponente di spicco del Likud. “Tutti quanti sono stati coinvolti nella strage del 7 ottobre devono sapere che arriveremo a loro e che salderemo il conto”. La radio pubblica israeliana Kan ha intanto riferito che il premier Benyamin Netanyahu ha chiesto ai suoi ministri di non esprimersi sulla vicenda nelle prossime 24 ore.