A parole sono tutti pronti a riformare la Rai. O meglio, per dirla con la parola più in voga in queste ore, sono tutti “laici”. Ma poi nei fatti nessuno vuole mollare il colpo e, soprattutto nella maggioranza, continuano a combattere all’arma bianca per una poltrona ai piani alti di viale Mazzini.
Giorgia “Sulla riforma Rai sono assolutamente laica”
Nella notte aveva parlato la premier: “Confermo di non avere bisogno di una Telemeloni”, ha detto Giorgia, definendosi “assolutamente laica” rispetto a una possibile riforma della Rai (richiesta a gran voce dall’Europa). Poche ore dopo ha ribattuto Matteo Salvini: “Sono ‘laico’ anch’io, come la Meloni”. Una congrega di laici, insomma.
Probabilmente lunedì si decide
Intanto, però, come ha rivelato Antonio Tajani, si dovrebbe tenere prima della pausa estiva, al ritorno di Meloni dalla Cina, il vertice dei leader del centrodestra per decidere le nuove nomine del Cda Rai (la buona e vecchia spartizione). L’incontro probabilmente lunedì. Il primo passo legato al rinnovo dei vertici sarà l’elezione dei quattro componenti di nomina parlamentare del Cda della Rai.
Non c’è l’accordo nel centrodestra. La Lega rema contro
Una riunione della conferenza dei capigruppo alla Camera e al Senato potrebbe essere fissata già per lo stesso lunedì. Con Fratelli d’Italia che dovrebbe di nuovo riproporre il dossier, così come aveva fatto la settimana scorsa. In quella circostanza la Lega aveva frenato. Al momento si registra un’impasse sempre sul ruolo del dg Rai (figura non obbligatoriamente prevista dallo statuto e comunque personalità di fiducia dell’Ad), considerato che Fdi punta su Giampaolo Rossi come Ad e FI su Simona Agnes come presidente.
Ma il partito di via Bellerio non ha ancora dato il via libera allo ‘schema’, “non firmiamo cambiali in bianco”, sottolinea un esponente ‘ex lumbard’. Salvini mira a ottenere il direttore generale e almeno una direzione di Tg.
Sergio nuovo presidente Rai per anzianità
Oggi intanto si è riunito il Cda scaduto, sotto la presidenza di Marinella Soldi alla presenza dell’attuale Amministratore delegato Roberto Sergio, che ha preso atto delle dimissioni rassegnate dalla Soldi a far data dal 10 agosto 2024. A partire da tale data, secondo la legge e lo statuto, le funzioni di Presidente saranno svolte dal Consigliere più anziano di età che, nell’attuale composizione del Consiglio di Amministrazione, è proprio Roberto Sergio.
Un paradosso: Meloni dalla Cina nega anche solo l’esistenza di TeleMeloni e scrive alla Ue di non essere entrata nella scelta dell’attuale Cda. E poi si ritrova con un uomo, Sergio, nominato proprio mentre lei era già a palazzo Chigi, come presidente di viale Mazzini. Abbastanza ironico, e tutto a norma di statuto ben inteso, ma anche abbastanza indicativo.