Scegliere la chiave a cricchetto più adatta alle proprie esigenze è fondamentale non solo perché ci permette di risparmiare tempo e fatica, ma anche perché i dadi e i bulloni sono spesso alle base del funzionamento corretto di una struttura o di un meccanismo: se non sono ben fissati, crolla tutto.
La chiave a cricchetto permette di serrare e allentare gli elementi di fissaggio alla perfezione. Per riuscirci, però, dobbiamo avere quella giusta. Devi sapere che la scelta di questo strumento dipende da dei numeri che riguardano alcuni degli elementi dell’attrezzo.
Nell’articolo di oggi ci concentriamo sui numeri più importanti, quelli che devi assolutamente conoscere e tenere a mente quando ti appresti a comprare una chiave a cricchetto.
Le dimensioni della chiave a cricchetto
Se cerchi una chiave a cricchetto su siti come RS, vedrai che vicino a ogni modello sono indicati un sacco di numeri.
Il primo numero importante per la scelta della chiave a cricchetto perfetta riguarda la dimensione dell’attacco quadrato che permette di inserire le bussole nel cricchetto e, di conseguenza, trasmettere all’elemento di fissaggio il movimento di torsione.
Questi numeri sono frazioni e riguardano misure espresse in pollici. La più piccola è 1/4 (da 4 a 14mm) e si usa per lavorare su oggetti ed elementi di fissaggio dalle dimensioni ridotte. Al contrario, la misura più grande è 3/4 (19 ai 46mm), spesso usata per i macchinari e i mezzi di trasporto di grandi dimensioni. La dimensione più comune è 1/2 (8 a 32 mm) che si incontra in tutte le cassette degli attrezzi degli appassionati del fai da te in casa e giardino e nelle officine di mezzo mondo.
I lati del profilo delle bussole
Come descritto in precedenza, le bussole sono gli innesti metallici che permettono alla chiave a cricchetto di posizionarsi sopra il dado o il bullone. Ogni bussola ha una parte “vuota” le cui pareti interne (dette “profilo”) possono avere 6 o 12 lati.
Il profilo esagonale (a sei lati) è quello che aderisce perfettamente alla testa di dadi e bulloni e, di conseguenza, permette di applicare sforzi maggiori senza correre il rischio di spanare l’elemento o di rompere il meccanismo.
Il profilo dodecagonale (a dodici lati) presenta dei lati più corti che non aderiscono completamente agli elementi di fissaggio, ma permettono di avvitarli o svitarli compiendo movimenti più delicati e meno ampi.
Numero di denti del cricchetto
Similmente al numero precedente, anche questo influisce sia sulla comodità d’uso della chiave a cricchetto, sia sulla velocità con cui si riescono a svitare ed avvitare gli elementi di fissaggio.
Il cricchetto è formato da alcuni elementi interconnessi fra loro, tra cui due ingranaggi che sono responsabili della torsione. Questi ingranaggi possono avere 24 denti, oppure 72 denti (e anche numeri intermedi tra questi due).
Minore è il numero di denti, maggiore è il loro spessore e quindi la forza che questi sono in grado di sopportare senza rompersi. Allo stesso tempo, però, maggiore è lo spessore dei denti, più ampio è il movimento necessario per far scattare il cricchetto da un dente all’altro.
Al contrario, maggiore è il numero di denti, più questi sono delicati, ma anche sottili e quindi richiedono uno spostamento minore per passare da uno all’altro.
In base a questa distinzione, possiamo affermare che una chiave a cricchetto da 24 denti permette sforzi maggiori che richiedono movimenti ampi per essere eseguiti. Sono ottime per sbloccare bulloni o dadi incastrati, oppure per serrare con forza dadi e bulloni su macchinari o telai di autovetture, navi e altri mezzi di trasporto.
Una chiave con cricchetto da 72 denti, invece, serve per fare “lavori di fino” e muovere elementi di fissaggio in luoghi più complessi da raggiungere, dove non c’è spazio per eseguire movimenti ampi.
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