“Se vuole offendere l’Italia – scrive ancora l’ex capo del governo – lo faccia al Bar Sport sotto casa sua, non nel suo ruolo istituzionale. E penso anche che la nostra proposta di fare primarie per i ruoli di responsabilità in Europa sia fondamentale e spero sia rilanciata da tutti: Jeroen ha visto il suo partito passare alle ultime elezioni dal 25% al 5%. Il che la dice lunga sul fatto che è giusto combattere i populisti ma bisogna farlo senza smettere di essere popolari. Altrimenti si diventa ingranaggi della tecnocrazia. Ci sono leader in Europa che faticano a prendere il voto dei parenti stretti: è l’ora di avere più democrazia, ovunque”. Renzi ricorda che nella settimana che ricorda i Trattati di Roma che dettero il via alla fondazione della Comunità Europea serve “più Europa”.
Ieri a chiedere le dimissioni di Djisselbloem era stato il Movimento Cinque Stelle e a parlare di “parole vergognose” era stato anche Gianni Pittella (Pd), capogruppo dei Socialisti e Democratici che includono anche il Pse di cui fa parte il ministro olandese. Al coro di protesta si aggiunge ora anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta.