di Stefano Sansonetti
Al di là degli indagati, dall’inchiesta della procura sullo Stadio della Roma sembrano emergere i profili di alcuni grandi “potenti” che spesso sfuggono all’attenzione. Parliamo di professionisti che non hanno nulla a che fare con le ipotesi di reato su cui stanno lavorando i magistrati, ma che per conoscenze, ruoli e incarichi hanno assunto nella Capitale un potere sempre più grande. Tra questi si staglia senza dubbio il profilo di Enrico Laghi, competenze universalmente riconosciute, commercialista inserito in alcuni dei gangli più importanti dell’economia pubblica e privata. Conviene ribadire subito che Laghi non è indagato, ma nell’ordinanza il suo nome viene spesso evocato da Luca Parnasi, il costruttore romano arrestato, nell’ambito di un progetto immobiliare che si sarebbe voluto realizzare sui terreni della vecchia Fiera di Roma, con l’obiettivo di farne un polo di intrattenimento con tanto di nuovo palazzetto per il basket.
Il dettaglio – Tra probabili e indefinite millanterie, Parnasi prova più volte ad avanzare l’ipotesi di una consulenza da assegnare sul tema a Laghi e all’ormai ex presidente Acea, Luca Lanzalone, l’altro arrestato eccellente. C’è anche un incontro del 18 maggio 2018, dicono la carte, tra Parnasi e Laghi, nello studio professionale di quest’ultimo. Di sicuro fa un certo effetto notare come Laghi, sebbene lateralmente, venga coinvolto in ulteriori ipotesi di lavoro, se solo si tengono in considerazione le sue attuali occupazioni. L’incarico più famoso oggi ricoperto dal commercialista romano è quello di commissario straordinario dell’Alitalia (con Luigi Gubitosi e Stefano Paleari). Ma non sempre si mette a fuoco che Laghi è tuttora anche nel gruppetto dei commissari straordinari dell’Ilva, la più grande acciaieria d’Europa alle prese con la difficile digestione da parte del gruppo franco-indiano Arcelor-Mittal. Se ci si limita a considerare soltanto gli incarichi di commissario straordinario ricoperto nelle controllate Alitalia e Ilva, il professionista occupa 10 poltrone. Alle quali, a Roma, aggiunge quella decisiva di presidente del collegio sindacale di Acea. Oltre che “inseguito” da Parnasi, curiosamente, Laghi è molto ben introdotto nel mondo di Francesco Gaetano Caltagirone, il re degli immobiliaristi romani già azionista pesante della medesima Acea (di cui oggi conserva il 5%). Caltagirone, in questo periodo, attraverso i suoi organi di stampa sta “festeggiando” non poco le disavventure del nemico Parnasi (in una recente prima pagina il Messaggero ha parlato di “cupola”). è però probabile che l’immobiliarista-editore non sia molto contento per la reiterata evocazione di Laghi nelle carte.
I link – L’anno scorso, per dire, gli amministratori indipendenti della Caltagirone Editore avevano assegnato proprio al commercialista una consulenza per decretare la congruità del prezzo di Opa (1 euro) con cui l’editore avrebbe voluto ritirare dalla Borsa la stessa società editrice. Operazione poi fallita. Un incarico simile era stato dato a Laghi nel 2015 dagli amministratori indipendenti di Vianini Lavori, altra società del gruppo Caltagirone, il cui delisting si è poi perfezionato. Senza contare che nel recente passato il professionista è stato consigliere della Banca Finnat della famiglia Nattino, storicamente legata a Caltagirone. Di sicuro, dalla sua, ha anche un rapporto niente male con il mondo della stampa. Non solo per via di Caltagirone, ma anche in virtù di alcuni incarichi passati, come la presenza nei collegi sindacali di Gedi (l’Espresso), Huffington Post, News Holding (gruppo Abete), Rai Cinema, RaiCom e Rai Pubblicità. Perché quella dei collegi sindacali è un’altra passione del commercialista: oggi ne conta sei. In tutto, a stare agli archivi delle camere di commercio, attualmente Laghi ricopre 24 poltrone tra quelle di commissario, liquidatore, amministratore e sindaco. Uno dei re di Roma, a livello professionale, oggi è proprio lui. Non per niente in molto cercano un contatto con lui.