Che l’assegnazione del 5×1000 obbedisca a un sistema farraginoso, ahinoi, non è una novità. D’altronde la Corte dei Conti stigmatizza da anni un quadro normativo che “risulta confuso ed inadeguato” e per il quale, spesso, risultano beneficiari enti, associazioni, fondazioni per le quali ci si chiede – legittimamente – a quale finalità sociale assolvano tra volontariato, ricerca scientifica o medica. E, purtroppo, anche quest’anno la musica pare non essere cambiata. A scorrere il lunghissimo elenco dei beneficiari della quota relavita alla dichiarazione dei redditi 2015, pubblicato in questi giorni dall’Agenzia delle Entrate (parliamo di 1.752 pagine in totale), non mancano le curiosità. Accanto alle associazioni premiate dagli italiani per il loro impegno in attività sociali o di ricerca (tra i “primi” della lista, Emergency, Airc, Medici senza frontiere e Unicef), infatti, ecco spuntare numerosi pensatoi politici, gli stessi che poi, per varie ragioni, godono spesso di finanziamenti pubblici messi in palio ora dalla Farnesina, ora dal ministero della Cultura. Per dire: tra i tanti beneficiari del 5×1000 ecco spuntare la Fondazione De Gasperi, presieduta nientepopodimenoche dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano. Per carità: parliamo di un “piatto” di poco più di 5mila euro (che peraltro si aggiunge ai 15mila destinati dalla Farnesina, il dicastero dello stesso Alfano…), ma incuriosce che il think-tank sia stato inserito sia nelle liste relative alla ricerca scientifica sia in quelle relative al volontariato. Stessa sorte anche per la Fondazione Craxi, diretta dalla figlia di Bettino, Stefania, che godrà di circa 28mila, che si sommeranno a quelli stanziati dal ministero della Cultura (30mila euro). Ma non è finita qui. Perché tra i tanti ammessi al fondo c’è anche Italianieuropei, lo storico think-tank di Massimo D’Alema, all’interno del quale troviamo tanti esponenti di peso del Pd, a cominciare dalla ministra Marianna Madia.
Avanti il prossimo – Eppure già nel 2014 la Corte dei Conti sottolineava come dagli elenchi del 5×1000 emergesse una massiccia presenza delle fondazioni politiche. Insomma, pare proprio che il cartellino giallo dei magistrati contabili sia servito a poco. Non a caso, accanto ai think-tank già menzionati, trova spazio anche la Fondazione Lelio e Lisli Basso, diretta dall’ex europarlamentare Ds Elena Paciotti, che con 13mila euro arrotonderà i 130mila euro destinati ancora dalla Cultura. Senza dimenticare, infine, Magna Carta, il pensatoio di Gaetano Quagliariello, che collezionerà 2mila euro e rotti, in aggiunta a quelli destinati ancora da Dario Franceschini per altri 15mila euro. E già che ci siamo ecco altri 9,5mila euro destinati pure dalla Farnesina in qualità di “ente internazionalistico”.
Spirito e moneta – Le curiosità, però, non finiscono qui. Scorrendo i tanti nomi dei beneficiari alla torta del 5×1000, infatti, non spuntano solo nomi di fondazioni politiche ma anche varie associazioni che fanno riferimento a comunità religiose. Per dire: la congregazione dei Testimoni di Geova riceverà oltre un milione di euro. Fa niente per le tante voci dei fuoriusciti che hanno denunciato episodi non proprio felici per la congregazione, specie in relazione a casi di pedofilia o al trattamento riservato ai fedeli che decidono, loro malgrado, di sottoporsi alla trasfusione di sangue. Ma non basta. Tra i tanti beneficiari, ad esempio, ritroviamo anche associazioni (sia a Torino che a Milano) che fanno diretto riferimento alla Chiesa di Scientology e alle teorie galattiche di Ron Hubbard. Finita qui? Certo che no. Premiati anche alcuni enti che, invece, obbediscono al credo di Damanhur, la comunità attiva in provincia di Torino (ma con “sedi” distaccate in tutta Italia) che ha non solo una propria religione, ma anche una propria moneta, un proprio inno e una propria costituzione. C’è da sorprendersi? Probabilmente no, se si considera che uguale trattamento è riservato anche al mondo cattolico. Un esempio su tutti: la già tanto coccolata Radio Maria, tramite due associazioni comunque riconducibili all’emittente radiofonica (“Associazione World Family of Radio Maria” e “Associazione Radio Maria”), racimola la bellezza di 2,7 milioni di euro. Amen.
Tw: @CarmineGazzanni