A giudicare dagli ultimi voti parlamentari, l’avvicinamento di Matteo Renzi e Italia Viva alla maggioranza di centrodestra appare lampante. Più passa il tempo e più aumentano i casi di sostegno al governo. Solamente a luglio tra voti fatti e annunciati si direbbe che i parlamentari di Iv siano già parte della maggioranza. Ma il percorso di avvicinamento è iniziato da ormai tanti mesi, praticamente dall’alba della legislatura.
I voti di Renzi con la maggioranza, le prime tappe
Italia Viva ha votato sin da subito con la maggioranza diversi provvedimenti: il decreto Aiuti ter (a dire il vero varato dal governo Draghi e ratificato dal nuovo Parlamento) già il 10 novembre 2022. Poi gli emendamenti per eliminare la parola ‘merito’ dal nome del ministero dell’Istruzione (bocciati insieme alla destra) e a gennaio la relazione sulla giustizia del ministro Carlo Nordio, con uno scambio di voti favorevoli tra maggioranza e Terzo Polo sulle risoluzioni.
L’11 gennaio arriva l’ok al voto sull’invio delle armi in Ucraina (in questo caso nulla di sorprendente, l’ha sostenuto anche il Pd) e il 15 marzo Italia Viva dà il via libera alle mozioni sulla riforma del processo penale. Sui decreti ex Ilva e Pnrr i renziani si astengono e votano invece a favore del decreto sugli eventi calamitosi, della sperimentazione Fintech e della delega al governo sulle politiche per le persone anziane. Un altro sì è quello sulla mozione della maggioranza sul nucleare, fino ad arrivare al via libera al Senato al Ponte sullo Stretto del 25 maggio. Solo fin qui siamo a oltre dieci voti parlamentari con la destra.
L’accelerazione: l’avvicinamento procede spedito
Poi l’avvicinamento è ancora più evidente. Non solo l’annuncio di sostenere le riforme costituzionali e l’elezione diretta del premier, ma anche la freddezza sul caso Santanchè, difendendo di fatto la ministra del Turismo. Poi il voto favorevole sull’istituzione della commissione d’inchiesta per il Covid.
Ancora, il sì alla legge per mettere al bando la carta sintetica e il voto, insieme alla maggioranza, contro la direttiva Ue sulla lotta alla corruzione. D’altronde sul tema della giustizia Renzi sta con Nordio, tanto da essersi fatto spostare di commissione per seguire da vicino l’iter e sostenere la riforma del governo.
Tra gli ultimi voti recenti con la maggioranza c’è stato quello sulla delega fiscale. Di recente, inoltre, sono sempre più i casi in cui Italia Viva vota diversamente non solo dal resto delle opposizioni, ma anche da Azione. Come per il salario minimo: Renzi ha detto chiaramente che sta con la maggioranza e non sosterrà la proposta delle opposizioni per istituire una retribuzione di almeno 9 euro l’ora. Ancora una volta, la svolta verso destra è chiara.