Dopo le critiche di Barack Obama e di tanti procuratori generali, per Donald Trump si è aperto un nuovo fronte interno: uno scontro durissimo con la ministra ad interim della Giustizia, Sally Yates, che ieri è stata rimossa dall’incarico dopo aver ordinato ai legali del suo dipartimento di non difendere il decreto in tribunale. “Ha tradito il dipartimento di Giustizia rifiutando di attuare un ordine messo a punto per difendere i cittadini americani”, ha affermato la Casa Bianca. Al suo posto è stata nominata Dana Boente, procuratore per il distretto orientale della Virginia, che ha subito affermato di essere pronta ad applicare il decreto immigrazione e, ha riferito una nota, ha dato istruzioni ai funzionari del dipartimento della giustizia “di fare il loro dovere e di difendere gli ordini del nostro presidente”. Yates, una delle “superstiti” dell’amministrazione Obama, sarebbe rimasta in carica fino alla conferma di Jeff Sessions, designato da Trump, da parte del Senato. Nonostante questo ha preso posizione nettamente contro il contestatissimo provvedimento varato dal capo della Casa Bianca. “Fino a che sarò alla guida di questo dipartimento” il decreto sull’immigrazione non sarà difeso, ha detto manifestando seri dubbi sulla legittimità dell’ordine esecutivo la cui difesa, a suo avviso, non risponderebbe “al solenne obbligo di questa istituzione di cercare sempre la giustizia e schierarsi per ciò che è giusto”. Una mossa simbolica, considerando che la Yates avrebbe comunque lasciato l’incarico in breve tempo, che ha però dell’eccezionale nella storia Usa, così come la mobilitazione di migliaia di persone contro un ordine esecutivo di un presidente insediato da poco e le critiche del suo precedessore. Un altro schiaffo dell’amministrazione Obama a Trump. Uno schiaffo che il consigliere presidenziale Stephen Miller ha bollato come “un’ulteriore dimostrazione di come il nostro sistema giudiziario sia politicizzato”.
Il presidente americano ha anche annunciato in diretta tv dalla Casa Bianca la nomina di Neil M- Gorsuch alla Corte Suprema. Prende il posto del defunto giudice Antonin Scalia. Gorsuch era giudice di corte d’appello federale. Ben noto per le sue posizioni conservatrici, riportando così una maggioranza di destra nella più alta istanza giudiziaria degli Stati Uniti d’America.