Le Lettere

Trump non è un santo, però…

L’attentato a Trump avviene subito dopo che tutti hanno scoperto che Biden non è padrone delle sue facoltà mentali e la rielezione si fa molto incerta. A pensar male, bisognerebbe pensare che…
Lisetta Manfredi
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Gentile signora, non lo dica: in questo caso pensar male mi sembra fuori luogo. Non perché non ci siano forze occulte capaci di questo e altro in Usa, ci sono eccome: basti pensare ai fratelli Kennedy e all’omicidio dei loro omicidi, e poi Luther King, Malcom X, ecc. Ma se questo attentato fosse opera del Deep State, oltre al ragazzo avrebbero sparato anche cecchini professionisti: il 20enne Thomas Crooks sarebbe stato il capro espiatorio, come fu Lee Oswald per l’omicidio di JFK, quando invece a uccidere furono altri tiratori rimasti ignoti. Salvo nuove evidenze, penso che Crooks fosse un lupo solitario, una mente debole esaltata dai mass-media, a partire da New York Times, Washington Post e quasi tutte le maggiori reti televisive, che da anni delegittimano, calunniano e demonizzano Trump (un po’ come avviene da noi contro Giuseppe Conte, al quale spero non accada nulla di male). Trump sarebbe “la fine della democrazia” per costoro e invece i buoni sarebbero Clinton, W. Bush, Obama e Biden che con le loro guerre, inclusa quella in Ucraina aizzata dagli Usa, hanno provocato milioni di morti. Obama, di cui Biden era il vice, secondo un think tank americano fece uccidere con i droni nel solo 2015 circa 1600 persone: ogni martedì la Cia gli forniva la lista dei possibili obiettivi e lui sceglieva sul menu: questo sì, questo no. Trump non è un santo, ma a tali efferatezze non è mai arrivato.

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