Stop allo Ius soli e guerra senza quartiere ai migranti irregolari. Il presidente eletto Donald Trump sembra avere le idee chiare sui primi passi che dovrà seguire la sua amministrazione. In un’intervista a Meet the Press ha ribadito di “non avere scelta” se non quella di espellere chiunque si trovi illegalmente negli Stati Uniti, come promesso in campagna elettorale, affermando anche di voler mettere fine allo Ius soli, alla cittadinanza per nascita sancita dal 14esimo emendamento della Costituzione.
“Bisogna farlo, è una cosa molto dura da fare, ma devi avere delle regole, dei regolamenti, delle leggi. Sono entrati illegalmente”, ha detto Trump, affermando che bisognerà prima “cacciare i criminali dal nostro paese, poi inizieremo con gli altri e vedremo come andrà”. Alla domanda su chi siano gli altri, Trump ha risposto: “Gli altri sono altre persone oltre ai criminali”. Interpellato sulle circa 4 milioni di famiglie presenti in America con uno status di immigrazione misto, ossia con genitori senza documenti e figli presenti legalmente nel Paese, il presidente eletto ha risposto: “Non voglio dividere le famiglie. Quindi l’unico modo per non dividere la famiglia è tenerli insieme e mandarli tutti via”.
Trump negli Usa riporta indietro le lancette dei diritti: espulsioni di massa per i migranti irregolari e stop allo Ius soli
Trump ha poi annunciato di voler procedere all’abrogazione dello Ius soli, definito “assurdo”, sostenendo che solo gli Stati Uniti riconoscerebbero la cittadinanza per diritto di nascita: “Dobbiamo mettervi fine”. Tuttavia, ricorda l’emittente Nbc, sono oltre 30 i Paesi che riconoscono la cittadinanza per diritto di nascita, tra cui Canada e Brasile.
Trump si è invece detto pronto a “lavorare con in democratici” per quanto riguarda i Dreamers, ossia quanti sono arrivati negli Stati Uniti circa 20 o più anni fa da bambini e sono ora coperti dal programma Deferred Action for Childhood Arrivals, che ha permesso loro di rimanere nel paese e lavorare legalmente: “Dobbiamo fare qualcosa per i Dreamers, perché queste sono persone che sono state portate qui in età molto giovane, e molte di queste sono persone di mezza età ora, non parlano nemmeno la lingua del loro paese. Lavorerò con i Democratici su un piano”.