Non bastavano i timori dei dazi, che da giorni frenano le Borse internazionali. Ora, ancora una volta grazie alle parole del presidente Usa Donald Trump, sui mercati si affacciano anche i timori di una recessione negli Stati Uniti, alimentati proprio dal tycoon. A crollare non è solo Wall Street, ma anche gli indici europei che hanno chiuso con cali generalizzati la giornata, venendo colpiti su più fronti, dall’industria alle costruzioni, passando soprattutto per le banche.
Dazi e recessione affossano le Borse negli Usa e in Europa
Anche se il tonfo più pesante lo subiscono i titoli tecnologici, con Tesla che è arrivata a perdere nel pomeriggio italiano anche più del 13% dopo il dato sulle vendite dimezzate in Cina a febbraio. Crollano lo S&P 500, il Dow Jones ma soprattutto il Nasdaq Composite e il Nasdaq-100, facendo così registrare la peggior giornata dal 2022. Ben 12 punti percentuali in meno del record del 19 febbraio. Solo oggi si sono persi mille miliardi di dollari di valore dell’indice. Oltre a Tesla soffrono tutte le Magnifiche 7: Nvidia, Apple, Alphabet, Amazon, Meta Platforms e Microsoft.
Milano ha ceduto lo 0,95%, ma ancora peggio va a Francoforte (-1,75%) e Madrid (-1,32%). A Piazza Affari si salvano Diasorin (+4,65%), Stellantis (+2,59%) e Amplifon (+2,06%), dopo l’acquisto della rete del gruppo Kind in Polonia. All’opposto, male Buzzi (-6,14%) e Mps (-4,52%). Negativo anche il dato per il Bitcoin, che scende sotto quota 80mila dollari.