Pubblicamente, Donald Trump continua a ripetere che si stanno “facendo progressi per fermare la guerra russo-ucraina” e che “alla fine troveremo qualcosa di buono per entrambi i Paesi”. Tuttavia, secondo quanto riportato dal sito americano Axios, l’ex presidente starebbe in realtà perdendo la pazienza con Vladimir Putin.
Stando a Axios, l’amministrazione Trump, tramite il suo inviato speciale Steve Witkoff – attualmente in missione in Russia – avrebbe consegnato a Mosca un ultimatum che fissa la fine di aprile come termine ultimo per concludere i negoziati sull’Ucraina. In sostanza, entro questo mese Washington si aspetta che il Cremlino prenda una decisione definitiva sul cessate il fuoco, altrimenti dovrà affrontarne le conseguenze.
Quali siano queste conseguenze lo rivela lo stesso sito, citando le parole di un funzionario rimasto anonimo: gli Stati Uniti sarebbero pronti a introdurre nuove e devastanti sanzioni contro la Russia. Queste potrebbero essere imposte tramite un ordine esecutivo del presidente Trump oppure attraverso una legge ad hoc approvata dal Congresso. Si tratta di due scenari molto diversi: nel primo caso, le restrizioni potrebbero essere revocate con una semplice decisione presidenziale; nel secondo, invece, sarebbe necessaria una procedura molto più lunga, che nella pratica potrebbe protrarsi per decenni.
L’ultimatum al Cremlino dovrebbe essere consegnato da Witkoff, che oggi è atteso a un incontro con Putin in Russia.
Trump lancia un ultimatum a Putin: “Cessate il fuoco entro aprile o nuove sanzioni”. E l’Europa insiste con le forniture militari
In attesa di conoscere l’esito delle trattative di pace, e mentre i bombardamenti sull’Ucraina continuano, Volodymyr Zelensky ha chiesto nuove forniture militari, ricevendo una pronta risposta dall’Unione europea.
Il presidente ucraino, a margine dell’incontro di Ramstein in Germania, ha ribadito che “la nostra priorità è la difesa aerea, ed è molto importante che i nostri partner ci ascoltino (…) dobbiamo solo colmare il deficit nei sistemi di difesa aerea affinché la nostra difesa aerea diventi più forte”, così da fermare i bombardamenti russi.
All’appello ha risposto il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, annunciando l’invio di “altri 4 sistemi di difesa Iris-T e altri 30 missili Patriot”, e sottolineando che l’intera UE continuerà a supportare la resistenza ucraina “per tutto il tempo necessario”.