Un chiaro atto di distensione verso la Russia. La nomina di Rex Tillerson come segretario di Stato americano conferma l’intenzione del presidente eletto, Donald Trump: portare alla normalità le relazioni con Vladimir Putin. Tillerson, numero uno del gigante petrolifero Exxon, è infatti considerato un amico del numero uno del Cremlino. “È un giocatore di classe mondiale, dirige una compagnia petrolifera che è grossa il doppio della sua concorrente più vicina”, ha detto Trump, motivando la sua scelta. Il grande sconfitto di questa partita è Mitt Romney, il candidato repubblicano sconfitto quattro anni fa da Barack Obama: la sua candidatura era sponsorizzata dall’ala più moderata del partito. Ma ancora una volta il vincitore delle ultime presidenziali ha voluto agire seguendo il proprio istinto, puntando su un profilo molto diverso. E poco importa se durante le primarie ha sostenuto Jeb Bush.
Rex Tillerson, 64 anni, non ha avuto timore di esporsi al fianco di esponenti della vita politica ed economica russa, come il fedelissimo imprenditore sostenitore di Putin, Igor Sechin,nonostante le sanzioni imposte da Washington. Una posizione dettata dal pragmatismo in economia e dalla necessità di fare affari con i partner russi. Così, di fronte a questo aspetto, diventa quasi marginale il conflitto di interessi, visto il ruolo di vertice ricopero per la Exxon.