“Sono qui solo per grazia di Dio onnipotente”. Con queste parole è iniziato il discorso di accettazione della candidatura a Presidente degli Stati Uniti di Donald Trump alla convention repubblicana a Milwaukee. “Non dovrei essere qui”, ha spiegato il tycoon, alludendo all’attentato fallito di sabato scorso e scatenando la prima di una lunga serie di standing ovation da parte dei suoi sostenitori.
Inevitabile per il miliardario ripercorrere quegli attimi drammatici: “La cosa sorprendente è che prima dello sparo, se non avessi mosso la testa in quell’ultimo istante, il proiettile dell’assassino avrebbe centrato perfettamente il bersaglio e io stasera non sarei qui. Non saremmo insieme”. “Il sangue scorreva ovunque eppure, in un certo senso, mi sentivo al sicuro, perché avevo Dio al mio fianco”.
La stoccata a Biden
Un discorso durato un’ora e mezza, ben più della media dei discorsi analoghi fatti in passato, in cui Trump ha detto di prevedere una “vittoria incredibile” a novembre. “Mi candido a diventare il presidente di tutta l’America, non di metà dell’America, perché non c’è vittoria nel vincere per metà dell’America. Stasera, con fede e devozione, accetto con orgoglio la vostra nomination a presidente degli Stati Uniti”. Poi ha aggiunto di essere “davanti a voi questa sera con un messaggio di fiducia, forza e speranza. Tra quattro mesi avremo una vittoria incredibile e daremo inizio ai quattro anni più grandiosi nella storia del nostro Paese”.
Poco dopo, malgrado alcune voci di stampa affermassero che il tycoon non avrebbe mai citato l’attuale inquilino della Casa Bianca, il candidato repubblicano dal palco ha tuonato: “Lo dico spesso, se prendessi i 10 peggiori presidenti della storia degli Stati Uniti – pensateci, i 10 peggiori – li sommassi, non avrebbero fatto il danno che ha fatto Joe Biden“. “Userò il nome solo una volta, Biden, e non lo ripeterò più”, ha precisato, scatenando applausi a scena aperta.
Trump: “Farò finire tutte le guerre”
Come già affermato più volte, Trump si è detto sicuro di poter riportare la pace nel mondo. Infatti, dal palco ha ripetuto il solito mantra: “Mi basta una telefonata per fermare una guerra. E metterò fine a ogni singola crisi internazionale creata dall’attuale amministrazione, inclusa l’orribile guerra tra Russia e Ucraina. Sotto la nostra guida, gli Stati Uniti saranno nuovamente rispettati. Nessuna nazione metterà in dubbio il nostro potere, nessun nemico dubiterà della nostra potenza. I nostri confini saranno totalmente sicuri. La nostra economia decollerà. Ripristineremo la legge e l’ordine nelle nostre strade, il patriottismo nelle nostre scuole e, cosa più importante, ripristineremo la pace, la stabilità e l’armonia in tutto il mondo”, ha aggiunto Trump.
Un discorso in cui ha citato anche le tensioni in Asia, affermando: “Andavo molto d’accordo con la Corea del Nord di Kim Jong Un… sapete, è bello andare d’accordo con qualcuno che ha molte armi nucleari o altro. Andavo d’accordo con lui e abbiamo fermato i lanci di missili dalla Corea del Nord. Ora la Corea del Nord si sta comportando di nuovo male, ma quando torneremo, andrò d’accordo con lui. Anche a lui piacerebbe rivedermi. Penso di mancargli se volete sapere la verità”.
L’annuncio shock di Trump: “con me ci sarà la più grande deportazione di sempre”
Spazio anche alla politica interna dove ha promesso “la più grande operazione di deportazione nella storia del nostro Paese, anche più grande di quelle del presidente Dwight Eisenhower di molti anni fa. Sapete, era un moderato ma credeva fortemente nei confini. Ha condotto la più grande operazione di deportazione che abbiamo mai avuto”.
Poco prima, sempre in tema di migrazione e di aumento della criminalità, aveva dichiarato che nei paesi centroamericani come El Salvador la criminalità si riduce perché “mandano i loro assassini negli Stati Uniti d’America”. “Al centro della piattaforma repubblicana c’è il nostro impegno a porre fine a questo incubo al confine e ripristinare completamente i confini sacri e sovrani degli Stati Uniti d’America. Lo faremo il primo giorno”.
“Ciò significa due cose fin dal primo giorno: trivellare, tesoro, trivellare e chiudere i nostri confini”, ha detto Trump, riferendosi all’aumento dei lavori per la produzione di petrolio. Secondo Trump, l’amministrazione Biden non ha fatto nulla per frenare l’immigrazione illegale negli Stati Uniti: “La più grande invasione della storia si sta verificando proprio qui nel nostro Paese. Stanno arrivando da ogni angolo della terra, non solo dal Sud America, ma dall’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente”, ha detto Trump, secondo cui “l’attuale amministrazione non fa nulla per fermarli”.
La solita storia delle elezioni truccate del 2020
Un discorso in cui Trump, in modo del tutto inatteso, è tornato a parlare delle elezioni del 2020 che, a detta sua, sono state alterate. “Hanno usato il Covid-19 per imbrogliare. E poi abbiamo avuto quell’orribile, orribile risultato che non permetteremo mai più che accada, il risultato elettorale. Non permetteremo mai che ciò accada di nuovo”.