Le Lettere

Trump 2 la vendetta

Adesso che Trump torna alla Casa Bianca mi pare che si metta male per Zelensky. E anche per la Meloni.
Italo Voltattorni
Via email

Gentile lettore, Zelensky e Meloni sono in due posti diversi sulla scala del tragico. Per l’ucraino è crollato un mondo. Basti la frase di Donald Jr, figlio di Trump, per dire tutto: “Sta per finire la paghetta a Zelesnky”. Il leader di Kiev si era illuso di essere al centro del mondo e di poter infliggere alla Russia la “sconfitta strategica” di cui sproloquiavano i cervelloni della Nato, prima che fosse chiaro che Mosca ha già sconfitto abbondantemente la Nato. Nel migliore dei casi Zelensky avrà un’uscita senza drammi, probabilmente da esule, e rilascerà malinconiche interviste finché su di lui non calerà il silenzio. Meloni è un caso meno tragico ma problematico. L’intervista di Steve Bannon, di cui parlava ieri il direttore Pitoni nell’editoriale, è brutale: “Meloni è stata al gioco. Aveva scommesso contro Trump. Le consiglierei di tornare alle posizioni di quando aveva il 3% dei voti. Non abbiamo bisogno di nessuno in Europa”. I voltafaccia di Meloni non sono sfuggiti oltreatlantico. È vero che per un Bannon furioso c’è un Elon Musk che sembra voler proteggere la sua amica, forse per questioni d’affari (si vocifera di una partnership italiana nelle comunicazioni satellitari e della costruzione di auto Tesla in Italia). Ma bisognerà vedere chi tra Bannon e Musk avrà maggiore influenza su Trump, il quale ha giurato vendetta contro i “traditori”. Le foto di Biden che baciava in fronte la premierina non sono un buon viatico. Dicevo giorni fa: compriamo i popcorn e gustiamocela.