Il decreto per risarcire i risparmiatori truffati dalla banche giace da giorni sulla scrivania del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in attesa di una sigla. La denuncia arriva dal sottosegretario all’Economia, il pentastellato Alessio Villarosa, che bacchetta il suo ministro e spiega a La Notizia “Ho scritto il decreto e l’ho consegnato al ministro già da diversi giorni, ma lui non lo ha ancora firmato. Gli ho scritto anche le risposte da dare alla Commissione Europea a fronte delle loro possibili osservazioni. Ho chiesto al ministro Giovanni Tria di velocizzare l’iter di pubblicazione del decreto, l’ultima volta questa mattina (ieri per chi legge n.d.r.), aspetto una risposta. Lui sta negoziando con Bruxelles ma si deve sbrigare, se potessi firmare io lo farei”.
Il problema si chiama Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori) ed è stato introdotto dalla legge di bilancio 2019, con una dotazione pari a 1,5 miliardi di euro. Ed è proprio questo fondo la soluzione messa a punto dal Movimento 5 Stelle per ristorare le perdite subite dai risparmiatori che hanno investito nelle banche poste in risoluzione (Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara), ma per partire con i risarcimenti è necessario che il ministro Tria pubblichi il decreto attuativo. La Commissione Europea aveva sollevato critiche sulla costituzione del Fir a partire dalla scorso dicembre e da allora il Tesoro sta cercando di mettere a punto i dettagli tecnici.