Il procedimento relativo alla presunta truffa ai danni dell’INPS, uno dei filoni del caso Visibilia, “deve rimanere a Milano”. È questa la richiesta avanzata dal procuratore generale della Cassazione in merito all’indagine che vede coinvolta Daniela Santanché insieme ad altre persone.
Secondo quanto riportato dall’ANSA, la conclusione sarebbe in linea con la posizione già espressa dai legali dell’Inps. Di parere opposto, invece, la difesa delle persone coinvolte, che insiste affinché il procedimento venga trasferito a Roma. Ora la decisione finale spetta ai giudici della Cassazione, che probabilmente domani dovranno stabilire la competenza territoriale tra Roma e Milano.
Truffa all’Inps, il procuratore generale Cassazione chiede che il procedimento sulla Santanché resti a Milano
La questione della competenza territoriale è stata sollevata dal difensore della ministra, Nicolò Pelanda, che ha ribadito la propria posizione anche nell’udienza di ieri. A suo dire il trasferimento è necessario in quanto ritiene che la Capitale sia il luogo dove si trova il server dell’Inps e anche perché è dov’è stato effettuato il primo pagamento a uno dei dipendenti Visibilia relativo alla cassa integrazione, ossia su un conto bancario romano.