Trovata l’intesa sulla proroga del blocco dei licenziamenti introdotto per l’emergenza Coronavirus. L’accordo sul testo del decreto agosto, ha confermato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è “chiuso” e il provvedimento sarà “domani in Consiglio dei ministri”. “Il nodo è stato sciolto – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo lasciando Palazzo Chigi dopo il vertice di maggioranza -, c’è condivisione. Abbiamo fatto una sintesi”.
“Il confronto – ha poi dichiarato il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (Italia Viva) -, è stato lungo e approfondito, ma il via libera di Iv è condizionato alla presenza di alcune misure che servono all’economia italiana e che abbiamo chiesto con forza, in primis lo slittamento delle tasse di novembre per i lavoratori autonomi, Iva e forfettari”. Nel decreto agosto entreranno, su proposta del ministro Peppe Provenzano, anche norme per introdurre una fiscalità di vantaggio al Sud.
Secondo quanto prevede la bozza del decreto, il blocco dei licenziamenti sarà legato alla disponibilità e all’utilizzo della Cig o all’utilizzo delle decontribuzioni legate a chi non prosegue l’utilizzo della Cig. Dunque le aziende che usufruiranno di sgravi o della cassa integrazione Covid non potranno licenziare. Il blocco durerà fino a metà novembre. Il meccanismo prevede 9+9 settimane aggiuntive a partire dal 13 luglio, che termineranno il 15 novembre se utilizzate per intero.
Per quanto riguarda il Mezzogiorno, la bozza prevede un’agevolazione del 30% sui contributi previdenziali dovuti dal 1° ottobre al 31 dicembre 2020. Negli anni successivi, previa autorizzazione della Commissione europea, la decontribuzione sarebbe del 30% fino al 2025, del 20% fino al 2027, del 10% fino al 2029. La misura, secondo le stime, costerebbe circa 1 miliardo nel 2020 e 4 miliardi negli anni successivi.
“Sin dalle prime fasi di questa pandemia – ha detto parlando dello stesso decreto il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli -, avevo detto che avremmo dovuto ragionare passo dopo passo, adeguando le misure volta per volta, ascoltando le esigenze di cittadini e imprese e adottando le opportune soluzioni ai problemi. Così sono nati, nell’ordine, il Decreto Cura Italia, con le prime risposte all’emergenza economica, il Decreto Liquidità, per fornire alle imprese la liquidità con la garanzia dello Stato, il Decreto Rilancio, un imponente provvedimento da 55 miliardi con misure a sostegno di famiglie e imprese e il Decreto Semplificazioni, con nuove misure in ambito di appalti, e procedure più rapide con meno burocrazia”.
“Adesso – ha aggiunge il vice ministro – siamo quasi pronti con il nuovo provvedimento che impegna le risorse dello scostamento di 25 miliardi, per offrire ulteriore supporto ai comuni, al trasporto pubblico locale, al mondo della scuola, ai lavoratori e alle imprese, con meno tasse e politiche di decontribuzione, e poi misure specifiche per i settori più colpiti a partire da turismo, ristorazione e automotive. Leggo di molte indiscrezioni, alcune vere altre meno. Con la squadra di Governo stiamo lavorando per mettere in campo tutte le misure necessarie a far ripartire l’economia, in attesa della sessione di bilancio e del recovery fund con cui arriveremo ad una programmazione pluriennale, rendendo strutturali molte delle misure che abbiamo adottato durante l’emergenza. Continuate a seguirmi, presto vi racconterò nel dettaglio le misure del Decreto agosto. Avanti, siamo un grande Paese”.