Sono nove le morti sul lavoro avvenute nelle ultime 24 ore. Dopo i due operai trovati congelati in un deposito di azoto dell’ospedale Humanitas di Rozzano, nel Milanese, ieri c’è stata un’altra vittima nell’hinterland di Torino, una a Capaci, in provincia di Palermo, altre due nel Padovano e nel Pisano e l’ultima a Pontasserchio, in provincia di Pisa, dove un imprenditore agricolo è stato decapitato dalle lame di una macchina agricola.
Oggi non è andata meglio. Un operaio è morto in seguito al crollo di un tetto di una palazzina, a Mesagne, nel Brindisino, un altro è stato investito in un cantiere sull’A14, all’altezza del casello di San Severo, in provincia di Foggia. L’ottava vittima c’è stata nella Capitale, dove un operaio è precipitato da un ponteggio all’Eur.
“Se andiamo a vedere dove e perché succedono queste cose – ha dichiarato a SkyTg24 il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini commentando le ultime morti sul lavoro -, lo vediamo negli appalti dove prevale l’idea che pur di lavorare va bene qualsiasi condizione o dove ci sono persone appena assunte. E’ necessario cambio culturale di fondo. Serve la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro. Così non si può più andare avanti, bisogna intervenire e introdurre sanzioni molto forti verso chi non rispetta salute e sicurezza”.
“Bisogna intervenire sulle assunzioni all’Ispettorato sul lavoro – ha detto ancora il leader della Cgil parlando delle morti sul lavoro -, nei servizi di medicina territoriale e vincolando le assunzioni alla formazione. Le aziende che non rispettano le norme di sicurezza non possono lavorare. Se vanno chiuse? E’ uno dei punti discussi lunedì con il Governo e si sta lavorando a un decreto che dia la possibilità agli ispettori che chi non rispetta le regole deve vedersi l’attività sospesa fino a quando non si mette a norma e non ci sia garanzia di sicurezza. Ne va della vita delle persone”.
“La salute e la sicurezza viene considerata un costo – ha aggiunto Landini -, il lavoro e le persone sono considerate merce che può essere comprata e venduta come qualsiasi pezzo di produzione ed è una cosa dannosa. Così non si può andare avanti. E’ necessario anche combattere la precarietà sul lavoro, se vedi l’origine di questi incidenti vedi che siamo di fronte a aziende in appalto o persone appena assunte. Se Serve una patente a punti? E’ la nostra richiesta e se ne è discusso con il Governo. Siamo in una situazione in cui le banche dati dei vari enti non sono in grado di dialogare tra di loro e non si riesce a controllare le imprese. Se si vuole arrivare alla patente a punti c’è da agire sul piano digitale per mettere in relazione le banche digitali tra di loro”.
“Vorrei esprimere il più sentito cordoglio del governo e mio per i morti sul Lavoro che ieri e oggi hanno funestato l’ambiente economico del Paese. Esprimo vicinanza ai loro cari” ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che nel corso di una conferenza stampa parlando delle recenti morti sul lavoro. “Questa assume sempre di più i contorni di una strage che continua ogni giorno”, ha aggiunto il premier ricordando che “presto prenderemo provvedimenti, perché c’è l’esigenza di prendere questi provvedimenti subito, entro la settimana prossima”. Poi, ha spiegato ancora Draghi, ci “sarà un piano più ampio e strutturale” ma “dobbiamo intervenire subito con pene più severe e immediate e collaborazione nelle fabbriche per individuare le debolezze”.