di Roberto Mancini
Il ciclone Cleopatra che ha affondato la Sardegna finisce sul tavolo dei magistrati. Le Procure della Repubblica di Tempio Pausania e di Nuoro hanno aperto due inchieste per disastro colposo e omicidio colposo. Le magistrature hanno richiesto alle amministrazioni maggiormente coinvolte nella catastrofe i progetti, le delibere e tutto quanto possa consentire di far chiarezza su opere stradali, manufatti, edifici, strutture e pianificazioni urbanistiche che hanno visto la luce negli ultimi anni. In particolare i magistrati vogliono chiarire se siano state eseguite tutte le opere previste, relative al sistema fognario e a quello della manutenzione dei canali. Tre i fascicoli aperti a Tempio: uno relativo ai 3 morti di Tempio, uno per le vittime di Arzachena e uno per accertare le responsabilità delle morti di Olbia. Le inchieste sono alle prime battute e sono indirizzate su vari fronti, ma non c’è ancora nessun indagato. Intanto è in arrivo un’altra ondata di maltempo. Attualmente gli sfollati sono scesi a 747, di cui 270 alloggiati nei vari centri di accoglienza creati in palestre, scuole, parrocchie e strutture alberghiere. Sono, invece, più di 400 le persone che hanno trovato rifugio a casa di amici, parenti o conoscenti. Al bilancio manca il dato degli sfollati della zona che ha visto il maggior numero di morti, Olbia, ma anche nella città gallurese, assicura la Protezione civile, il trend è in costante diminuzione. E mentre continuano, gli interventi di messa in sicurezza della zone flagellate dal nubifragio, in Senato è passato in Commissione bilancio un emendamento alla legge di stabilità che prevede lo stanziamento di 27,6 milioni per l’emergenza in Sardegna. Questa somma si aggiunge ai milioni già stanziati nei giorni scorsi per un totale di 103 milioni. Oggi giornata di lutto cittadino proclamato dal consiglio dei ministri per rendere omaggio alle vittime del ciclone che ha sconvolto l’isola. “Sentiamo una voglia di partecipare da parte dell’intera comunità nazionale alla tragedia che è accaduta in Sardegna, ha dichiarato il presidente del Consiglio Enrico Letta . Ora non dobbiamo lasciarli soli”.