“Il fenomeno dalla disinformazione ha assunto, negli ultimi anni, caratteristiche preoccupanti, che spingono ad agire, abbiamo assistito ad un aumento delle campagne di disinformazione e cattiva informazione, per tentare di distorcere il dibattito pubblico e screditare i governi occidentali, i processi, e le istituzioni democratiche”. È quanto ha detto il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo all’evento “(Dis)informazione. Sfide internazionali e resilienza interna”.
“Durante la pandemia – ha aggiunto Di Maio -, un’ondata di disinformazione e cattiva informazione che, tra i vari obiettivi ha avuto quello di mettere in discussione l’azione pubblica di gestione e contrasto al Covid, ha contribuito ad alimentare paura e disorientamento tra i cittadini, di fronte all’emergenza sanitaria globale”.
Il ministro Di Maio ha ricordato che “la diffusione di notizie false non è un fenomeno nuovo ma ha assunto dimensioni inedite, i social media giocano oggi un ruolo di primissimo piano, strumenti potenti che possono aver un grande impatto”.
“I social utilizzati anche per condurre campagne di disinformazione”
“Purtroppo però – ha detto ancora Di Maio – i social sono stati utilizzati anche per condurre campagne di destabilizzazioni rivolte verso le società occidentali. Le sfide che ci troviamo ad affrontare sono riuscire a garantire che i diritti umani si applichino allo stesso modo online tanto quanto offline, prevenire e contrastare interferenze manipolative. Occorre un impegno collettivo per proteggere i valori del pluralismo e la trasparenza per una informazione di qualità e presidio di democrazia”.
“La disinformazione è il vero e nuovo nemico da combattere, e tutto ciò che a questo è ricollegabile come le fake news, i linguaggi legati all’istigazione in tutte le sue forme” ha detto, nel corso dello stesso evento, il sottosegretario all’Informazione e l’Editoria, Giuseppe Moles. “Se è vero che le notizie fasulle sono sempre esistite è anche vero che il fenomeno è cresciuto in maniera esponenziale con l’avvento di Internet. La disinformazione, la marea di fake news che circolano sui social possono influire anche sul funzionamento della democrazia e questo rappresenta un rischio. La rete ha moltiplicato le potenzialità ma queste si scontrano con i pericoli connessi alla circolazione dei dati non verificati, da qui nasce la necessità di arginare una serie di fenomeni infausti, le nuove minacce corrono più veloci degli interventi normativi”.